Questo bacino è di natura artificiale creato per evitare alluvioni nella piana dell’Arno del fiume Sieve che è ovviamente l’immissario principale e emissario.
Dopo l’alluvione del 1966 cominciarono a pensare allo sbarramento ma solo nel 1984 cominciarono i lavori; tra vari problemi burocratici e accordi fra comuni e province solo nel 1999 fu aperta al pubblico. Il risultato è questo splendido specchio d’acqua in mezzo all’appennino toscoemiliano, dov’è possibile incontrare lucci anche di buona taglia, persici trota, persici reali, carpe, carassi, cavedani; insomma, c’è da divertirsi.
Arrivati la punto di varo, dopo una bella colazione, lo spettacolo dell’alba ci lascia senza parole.
In fretta e furia scarichiamo il tutto e pronti alla partenza
La prima parte della mattina è passata in un attimo fatta di osservazione e pochi lanci; il freddo che era sceso nei giorni precedenti aveva fermato i nostri amati pinnuti, e sullo schermo dell’ecoscandaglio il deserto.
Dato che non ne volevano sapere di mangiare e il pagaiare aveva messo appetito a tutti ci siamo fermati su una spiaggietta a rifocillarci
Sistemato e pulita tutta la spiaggetta ripartiamo per finire il giro che avevamo provato a fare.
Questo lato del lago ha dei punto con la sponda che finisce a precipizio fino al fondo con altezza anche spora i 10 metri,uno spot veramente notevole se non fosse che i pesci,con il calo repentino della temperatura,si sono fermati completamente.
Giusto una cattura appena ripartiti dalla merenda visto che si era scaldata l’acqua con il sole del mezzogiorno.
Il posto nuovo, l’atmosfera e l’ottima compagnia hanno veramente fatto di quest’escursione un giorno da ripetere, magari con temperature diverse e con qualche cattura in più.
Alla prossima