Torniamo a parlare di pesca all’inglese, e dopo gli utlimi articoli pubblicati sul come preparare alcune lenze dedicate a questa tecnica, oggi ritorniamo a parlare del waggler, approfondiremo il suo utilizzo e guarderemo come si lancia.
Incominciamo subito con una immagine esplicativa:
Lo schema riportato nella figura 30 è il più comune in uso nella maggior parte delle situazioni ambientali in cui la profondità sia più alta rispetto alla misura della canna. È inutile ricordarvi che potete apportare ogni tipo di modifica nei pesi e nei piombi che riterrete opportuna secondo le vostre necessità.
La disposizione dei piombi resterà però invariata perché frutto di un calcolo delle proporzioni e distribuzioni del peso atto a non provocare o quanto meno limitare fastidiosi fenomeni di ingarbugliamenti della lenza durante la fase di lancio. Quelli indicati nello schema rappresentano il minimo sindacale per avere uno scorrimento abbastanza rapido e sicuro. Poiché il waggler scorrevole è destinato ai grandi fondali una lenza più leggera avrebbe una lentezza tale per entrare in pesca che sarebbe inaccettabile.
I piombi sono disposti sul filo, come dicevo, secondo un criterio preciso con distanze tra loro tali da garantire un buon lancio senza aggrovigliamenti. La fisica ci consiglia comunque di mettere nel bulk di pallini un peso di poco superiore a quello che verrà distribuito sulla lenza. Anche le distanze vanno rispettate:
Se piazzo un pallino o girella a 30 cm dall’amo il prossimo pallino lo piazzerò a 35 cm dal/la pallino/girella, si troverà quindi a 75 cm dall’amo. La successiva applicazione ( la 3°) avverrà a 75 centimetri da quella precedente, quindi a 150 cm dall’amo. In questo modo si attenuano, ma non si eliminano, le possibilità di ingarbugliare. Il rispetto di queste misure è il motivo per cui il numero di piombi che si possono applicare alla lenza è contenuto e ridotto sempre al minimo.
Il lancio
Secondo me, sia che si pesca scorrevole o fissi il lancio presenta sempre la parte più delicata dell’azione di pesca all’inglese.
In Italia siamo abituati a suddividere il lancio in tre fasi:
- Apro l’archetto e trattengo il filo
- Porto la canna a ore 14
- Con movimento rapido porto la canna a ore 22 lasciando il filo.
Ne dedurremo che il movimento che effettuiamo risulterà molto aggraziato e delicato. La forza impressa alla nostra lenza per volare e prendersi metri è tutto sommato poca. O meglio risulta ottimale per pescare entro i 20 metri da riva con grammature flebili come abbiamo sempre pescato sino ad aggi.
Gli inglesi invece hanno creato un mix dei tre elementi Canna filo e waggler studiati per essere proiettati a decine di metri dalla riva.
La canna presenterà sicuramente un calcio con impugnatura lunga per poter fare eccezionale leva sfruttando tutta la sua azione, il waggler avrà le alette stabilizzatrici e nei suoi contorni sarà identico ad una freccia, infine il filo, munito shock leader, ammortizzerà gli strappi e gli urti del movimento repentino che andrà impresso alla canna e che in gergo si chiama “frustata”. Ecco come si esegue:
- Si apre l’archetto e si trattiene il filo con il dito
- Con movimento veloce si porta la canna da ore 22 a ore 14 e senza fermarsi si spinge sull’impugnatura della canna riportandola ad ore 22 lasciando il filo.
Se il movimento è stato corretto vedrete partire un bolide che terminerà la sua corsa a decine di metri di distanza, questo fenomeno si chiama effetto catapulta, la flessibilità della canna viene sfruttata tutta al 100% grazie alla leva fornita dal calcio e favorita dal peso del waggler.
I lancio nella pesca all’inglese con waggler scorrevole
Se si pesca scorrevoli invece le cose si complicano un pochino perchè i pesi sulla lenza sono due, il waggler ed il bulck di piombi. Come fare per evitare che la lenza si ingarbugli?
Io consiglio sempre di controllare la lenza in volo spostando leggermente la punta della canna a sinistra, cosi facendo il galleggiante devierà dalla sua traiettoria iniziale che sarà uguale a quella del piombo, spostandosi a sinistra e, nel momento che la lenza inizia a calare verso la superficie dell’acqua, tendo a frenare la sua corsa agendo con il dito indice sulla bobina del mulinello dando modo al terminale con il bulk di piombo di stendersi in avanti.
Un po’ come i grandi maestri della pesca a mosca insegnano ai loro allievi quando parlano di posa della coda di topo e del terminale in acqua senza spruzzi.
Io amo la pesca e non credo che una tecnica sia meglio di un altra , credo che la diversità stia nell’avere diverse finalità!!! Imparare da tutti un po’, carpire il necessario da chiunque e da qualunque tecnica rende il pescatore migliore, più maturo, perché ci si accorgerà nel tempo che tutta la pesca poi è la stessa cosa, la fisica e la chimica, scienze quasi sempre esatte che governano la pesca, non cambiano mai.
Quindi mai limitarsi ad un solo modo di pescare, ma cercare di aumentare sempre le proprie esperienze ci aiuterà a raggiungere lo scopo final … quello di prendere sempre più pesce per poi liberarlo.
Scusandomi per la “digressione romantica” ritorno al nostro lancio aggiungendo solo che nel caso appena descritto, sarà normalissimo perdere un buon 20% della potenza di lancio rispetto ad una lenza fissa classica, appunto perché la zavorra risulterà frazionati in due parti e non in unica massa semovente.