Continuiamo a parlare delle lenze per la pesca all’inglese

Ritorniamo a parlare di pesca all’inglese ricominciando da dove ci eravamo fermati, cioè da alcune lenze per pescare all’inglese che possiamo preparare per affrontare le diverse situazioni.

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La scorsa volta abbiamo visto alcune situazioni e oggi riprenderei il percorso già cominciato parlando delle lenze che utilizzo per la pesca all’inglese in canale.

Pesca in canale a corta distanza a pesci di taglia medio/piccolo

Questa di oggi è una lenza molto in voga tra i garisti, soprattutto quando le taglie maggiori non danno segni di presenza e viene quindi necessario risolvere la gara in altre maniere, Cercando di evitare a priori il cappotto come se si trattasse di vaiolo.

Questa lenza è per la pesca di piccoli carassi sul fondo ma non sono rare anche scardolette e triotti. Come caratteristica primaria ha l’entrata in pesca molto veloce a causa delle distanze ridotte tra i pallini e l’amo.

Contrariamente ai tipi di lenze visti nello scorso articolo con questa non ci saranno abboccate in calata. Sarà infatti molto raro vederne. Ma in compenso avremo una maggiore stabilità in pesca di tutto l’ insieme.

Pesca in canale a corta distanza a pesci di taglia medio/piccolo

Le lenze per la pesca all’inglese usate per pescare in caduta

L’abbiamo trattata negli esempi precedenti come un potenziale effetto collaterale da considerare ben accetto riguardo ad altri tipi di lenze. Ora la tratteremo direttamente e non come alternativa.

La situazione ambientale idonea per pescare con questa lenza è piuttosto chiara: Pesci che stazionano nella parte alta degli strati d’acqua per effetto della pasturazione e che seguono repentinamente tutto quello che cala verso il basso; bigattini in particolare.

Senza sforare negli eccessi della pesca senza piombo che vedremo poi, e ovvio che questa lenza avrà tutto il peso della zavorra concentrato sul waggler, eccetto però un paio di pallini necessari a dare il moto calante all’esca. Il galleggiante sarà uno straight tipo insert, bisogna comunque farci un po’ l’occhio perché non è facile da interpretare all’inizio ma una volta capito il segreto è un gioco da ragazzi.

Tutta la lenza presenterà comunque dei tempi ben precisi per l’entrata in pesca, imparati anche questi, basterà ferrare ad ogni ritardo per trovare il pesce allamato.

Mi sento di consigliarvi sempre e solo 2 pallini della stessa misura lungo la lenza in modo da rendervi più semplice imparare i tempi, di sfiondare bigatti e pastura con regolarità e di lanciare subito la lenza in modo da far scendere il nostro amo in concomitanza con il resto della pastura. Qualora la lenza si trovasse già in pesca, basta solo alzare la punta della canna per far alzare l’esca senza dover recuperare e lanciare da capo.

Nella seconda foto, la nr 21, vediamo una lenza da utilizzare nelle stesse condizioni ambientali, ma con l’acqua in movimento. Noterete che ci sono degli styl al posto dei pallini perché sono più idrodinamici quindi tagliano meglio l’acqua, si perde un po’ di naturalezza nella presentazione dell esca ma si guadagna in stabilità ed hanno un entrata in pesca più celere.

Pesca senza piombo a grandi distanze

Che si peschi a fondo o a galla serve senza dubbio alcuno un waggler di tipo bodied che contenga nel suo corpo un po’ di zavorra necessaria a raggiungere distanze notevoli. Ma un grosso waggler piombato anche di 30 grammi non basta per raggiungere distanze anche di 80 mt.

Ammesso che la canna sia necessariamente potente per farlo bisogna avere imbobinato un filo da 0,14 per aver il minor attrito possibile sugli anelli. Si rende quindi indispensabile l’utilizzo dello shokleader, cioè uno spezzone di filo grosso che non si spezzi sotto la trazione di un pesante waggler.

Come si nota nella figura, l’unica zavorra della lenza è costituita dalla girella che serve per evitare torsioni ed effetti ad elica nel recupero della lenza. Serve per insidiare pesci che non vogliono sentire pesi sull’abboccata e tollerano male la presenza fastidiosa di movimenti e vibrazioni provenienti dalla riva, motivo per cui si è costretti a cercarli a lunghe distanze.

Nelle foto alcuni esempi di connettori commercializzati da stonfo ed installati sulle mie lenze proprio questa mattina.

Pesca senza piombo a grandi distanze

Lo shock leader

È giunta l’ora di occuparci seriamente dello shock leader, ora più che mai perché lo reputo parte integrante delle montature da pesca all’inglese e perché può essere utilizzato non solo con questa, ma con tutte quelle tecniche che prevedono forti sollecitazioni nella fase di lancio. +

L’ idea viene presa in prestito dal surf casting perché si ha la stessa identica necessità di lanciare molto lontano. Nel nostro caso basta legare al liner imbobinato, diciamo un buon 0,14 assolutamente incapace di lanciare senza spezzarsi un bolide da 30 grammi e passa, uno spezzone di filo anche dello 0,20 anch’esso rigorosamente affondante.

Lo shock leader deve essere lungo a sufficienza perché, con la lenza in posizione di lancio, sulla bobina del mulinello siano avvolte almeno 5/6 spire di filo grosso. Io per non sbagliarmi preferisco imbobinarne una quantità pari al doppio della lunghezza della canna.

Il problema principale però è scegliere il nodo: Deve essere resistente tanto da reggere allo strappo, considerata la grande differenza di diametro tra i due fili che pongono anche problemi di scorrimento dell’uno rispetto all’altro e poi va tenuto in debito conto il fastidio che i nodi danno nello scorrere dentro gli anelli piccoli delle canne per la pesca all’inglese.

Ho allegato due foto di nodi che generalmente utilizzo uno è il nodo di sangue a tre giri l’ altro invece è leggermente diverso e un poco più laborioso da realizzare. Si tratta di nodi che hanno percentuali di perdita di carico di rottura molto bassa. Inoltre una volta serrati saldamente e reciso i baffetti quanto più possibile, per donargli una scorrevolezza prossima alla perfezione, si apporta una goccia di colla attack. Questo per far si che oltre a fonderli definitivamente assieme si crei una sorta di patina che vetrificata racchiude il nodo dentro una involucro simile a un pallone da rugby. Una sorta di pallina di resina che scorre magnificamente dentro gli anelli e lo rende molto silenzioso nel farlo.

Ricordo che, date le paurose sollecitazioni, è indicato utilizzare sempre i connettori perché i piombi salterebbero via. Allo shock leader andrà applicato solo il waggler e poi a pochi cm una girella a cui verrà poi applicato un terminale lungo quanto sarà la profondità di pesca.

Questa lenza appena descritta è la più quotata oggi e va per la maggiore, soprattutto in posti come il tanto citato Ostellato, anche se negli ultimi anni si è preferita la roubaisienne anche li. Altra caratteristica del pesce di Ostellato è la “cattiveria” prodigiosa nel rifiutare qualsiasi tipo di esca che si presenti con un qualsiasi tipo di peso. Si è aiutati però dalla profondità, comunque sui 2,50 mt, su cui si può far appoggiare l’unica girella e a portare il tutto sul fondo ci penseranno i bigattini a fiocco e un amo minimo del 12.

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