Guardando questo video girato da un giovane pescatore subacqueo sardo, anche se viene immortalata una sequenza di immagini di pesca sportiva che eticamente non prevedono il rilascio del pescato (altre parrocchie, altri riti), ho ritenuto che potesse essere utile per costruire un breve e simpatico appunto riguardo la pesca a spinning in mare in-shore.
Spesso, pescando a spinning dalle costiere mediterranee, soprattutto nelle ore caratterizzate dall’assenza di luce, ci capita di avvertire delle mangiate molto simili ad uno strike che si concludono con un nulla di fatto e, nella peggiore delle ipotesi, con qualche artificiale “regalato ” al mare.
In questi casi quante volte a noi appassionati dal lancio facile, ci è capitato di essere denigrati dal nostro compagno di pesca per la perdita dell’artificiale edulcorata, a loro dire, da romanzati attacchi di pinnuti leggendari che fagocitano le nostre esche brutalmente.
Spesso ci è capitato di dover imbastire qualche racconto intorno a questi sciagurati eventi, ma non sempre è cosi. Nel video che ho scelto di pubblicare si vede chiaramente come, alle prime ore dell’alba, un pescatore subacqueo si è ritrovato a filmare una scena rarissima: un grongo di circa due chili a spasso a mezz’acqua con un jerk giallo conficcato in bocca.
Evidentemente il jerk era stato perso da pochissime ore visto che è stato ritrovato in perfette condizioni e senza la ben che minima traccia di ossidazione delle sue parti metalliche.
Un grongo, quindi, preda insolita a spinning ma astuto predatore del bassofondo notturno, che con la sua mole e la sua forza muscolare avrà impegato sicuramente qualche istante a troncare di netto il mal capitato nylon 0.30 ritrovato in brandelli sul moschettone dell’esca.
Si sarà trattato del classico caso di
Ti giuro. ha mangiato e mi ha spezzato tutto…
oppure di un combattimento finito male?
A noi non rimangono che le tracce. Buona visione