I galleggianti (o waggler) per la pesca all’inglese

Rieccoci di nuovo, dopo aver parlato della scelta dei piombi per la pesca all’inglese oggi tratteremo l’argomento galleggianti; anche se in Britannia vengono chiamati “Waggler”, che liberamente tradotto significa Oscillante.

waggler-pesca-inglese

Essendo il Waggler connesso alla lenza solo per una parte, una volta in acqua, è libero di dondolare secondo il moto delle onde. Il fatto di essere appeso solo per l’apice inferiore ha inoltre come conseguenza il fatto che il filo viene portato ad una profondità che con il galleggiante stabilizzato è almeno pari alla lunghezza dello stesso. Questa soluzione tecnica, unitamente al filo affondante e all’azione immergente del vettino della canna, è il rimedio tecnico studiato appositamente per eludere l’azione del vento e resta la vera particolarità di questa tecnica.

In aggiunta a quanto scritto fin’ora, poiché la zavorra di piombo necessaria alla taratura del waggler si concentra presso lo stesso, si ha la possibilità di lanciare a distanze ragguardevoli anche lenze leggerissime, potendo così insidiare con successo anche pesci che non vogliono sentire grosse zavorre nell’atto dell’ abboccata, in testa a tutti il leggendario cavedano. I galleggianti per la pesca all’inglese quindi possiamo raggrupparli in due gruppi per ora, a seconda del modo che si è utilizzato per costruirli e il loro impiego corretto: I waggler costruiti con la sola e semplice penna di “peacock”, ossia il pavone, vengono chiamati straight, quelli che sulla lunga penna di pavone hanno istallato un bulbo di balsa si chiamano bodied.

  • Gli straight, che tradotto vuol dire lineare, allungato, preferito dagli anglers non professionisti, sono idonei per la pesca sotto riva, si fa per dire perché con uno straight di 7/8 grammi si riescono a raggiungere distanze pari a 20/25 mt, richiedono la completa taratura in piombo applicato sulla lenza. Questa soluzione, genesi della pesca english style, nasce per esigenze legate alla conformità dell’ambiente e del clima inglese. Come spiegavo nella prima parte di questa rubrica, questa tecnica nasce per pescare in specchi d’acqua ampi ma scarsamente profondi, sotto l’effetto del vento e della pioggia, e ancora oggi questo retaggio tradizionale resta molto in voga presso i pescatori inglesi per passione, mentre cambia se si tratta degli agonisti soprattutto se internazionali. Fummo proprio noi italiani a prendere questa tecnica in prestito dagli inglesi, e dopo averla fatta nostra, la migliorammo al punto tale che oggi si chiama English style all’italiana. Il nostro più che giustificato pragmatismo è facilmente spiegabile, i nostri ambienti lacustri di ogni genere, i nostri canali ed i nostri fiumi (ove possibile), sono, oltre che profondi molto vasti, diversamente che quelli britannici e nei quali il pesce va necessariamente cercato a distanze ragguardevoli, quindi la necessità di avere pesi importanti da lanciare risultava essere la priorità. Pensiamo a quanti piombi SSG; AAA,BB ecc., dovremmo applicare alla lenza se dovessimo tarare uno straigth di 30 grammi, sicuramente almeno una trentina, se consideriamo i pesi dei piombi sferici. Quindi si optò, con la totale unanimità degli agonisti, di considerare utile ai nostri ambienti e quindi potenzialmente competitivo solo il bodied.
  • Bodied, vuol dire corpulento, dotato di corpo, si riferisce come dicevo a quei galleggianti che hanno un corpo in balsa applicato all’apice inferiore, al quale apice, per scaricare notevolmente il peso distribuito lungo la lenza, viene innestato un piombo sezionato in piccoli dischetti. Esistono bodied senza piombo innestato ovviamente, ma varrebbe comunque lo stesso discorso che per gli straight. Tornando ai bodied piombati, i dischetti amovibili servono per la taratura precisa del galleggiante. Se peschiamo con galleggiante fisso, grazie al piombo sul waggler, è possibile limitarci solo ad applicare i pallini necessari al suo fissaggio, e a quello necessario per portare in pesca la nostra lenza, se desiderato, oltre sì ci è consentito di pescare anche con il galleggiante scorrevole qual ora la profondità dello spot lo richieda, quindi sarà possibile eliminare fino al 50% del peso rimuovendo più dischetti dal dispositivo di piombo del waggler, colmando poi la carenza di peso applicando sulla lenza pallini di vario peso raggruppati in veri e propri pacchetti, detti bulk. Non è una regola fissa però, possiamo scegliere a priori quanto sarà consistente il peso distribuito in lenza, se desideriamo che la nostra esca giunga sul fondo più lentamente, per sfruttare la possibilità delle abboccate in calata, andremo a diminuire il numero di pallini reintegrando la differenza con i dischetti presso il dispositivo applicato sul waggler e distribuendo più uniformemente il peso lungo il liner.

Strada facendo sempre più lampante risulta essere l’enorme duttilità di questa tecnica, adattabile in maniera impressionante ad ogni tipo di condizione o specchio d’acqua. Questo adattamento, risulta frutto di molte soluzioni tecniche che va dalla scelta dei materiali allo studio di nuove configurazioni, ma due sono i punti fermi di questo attrezzo importantissimo, la sua forma aerodinamica con la concentrazione del piombo solo nella parte inferiore e le alette stabilizzatrici. Concentrare il peso solo verso il basso del corpo in balsa rende il waggler molto simile alla freccetta da tiro a segno, infatti il principio fisico che governa entrambi i moti è lo stesso, le alette applicate, invece all’apice superiore della penna servono per stabilizzarne il volo apportandogli molta precisione.

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Infatti la precisione è un’altro principio su cui si fonda questa tecnica di pesca, sia nel lanciare nello stesso punto alla stessa distanza oltre che a pasturare sempre in un cerchio minimo di spazio mai superiore al metro di diametro attorno al punto in cui si trova il waggler, per sfruttare al massimo la pasturazione e tenere sempre vivo l’interesse dei pesci verso il cibo e verso la nostra esca.

Il galleggiante fisso

Essendo questa una tecnica molto schietta e sbrigativa, il pescatore appassionato avrà diversi modi di confezionare una lenza, ma solo alcuni per installare il galleggiante. Se pesco con il waggler fisso posso semplicemente limitarmi ad installare tra due pallini con funzione meccanica di fermi, facendo passare il filo nell’occhiello, una girella con moschettone a cui andrò ad agganciare il mio waggler, altrimenti posso sempre affidarmi alla competenza tecnica italiana ed utilizzare minuterie appositamente create e sviluppate come i connettori di stonfo e bacci.

Tenete presente che oggi giorno esistono in commercio diversi tipi di waggler da quello gia tarato, in difetto caso mai 1 o 2 grammi che servono per tarare la lenza, utile per pescare fisso, a quello che alla bisogna si può sottrarre peso fino alla metà, quindi quando si va in negozio per acquistare i propri galleggianti bisogna innanzi tutto prestare attenzione a questi fattori. Certo non si può pretendere che tutti i galleggianti siano uguali nella taratura quanto nella lunghezza se parliamo di bodied fatti con le penne, tuttavia questo non deve assolutamente costituire un problema. Questa tecnica vive molto di improvvisazione e di aggiustamenti fatti direttamente sul posto di pesca, ci tengo a precisarlo perché noi italiani tendiamo ad essere dei precisi quindi prepariamo a casa molti dei nostri materiali ma in queste circostanze ci potrebbe magari risultare complicato. Ma non impossibile.

Una volta che abbiamo scelto i nostri waggler ci verranno dati, se previsti come confezione, degli ammennicoli che ricordano la cannuccia di plastica utilizzata per bere bibite al bar. Questi oggetti che saranno di 2 colori, Rosso e giallo fosforescente ad alta visibilità, si chiamano Fischioni. Codesti inserti vanno applicati alla punta della penna del waggler per renderli visibili anche da distanze considerevoli. Esiste anche il tipo di colore nero che va applicato quando il riverbero dell’acqua risulta bianco, molto raro si può autorealizzare colorandone uno a caso con un pennarello nero indelebile. In alcuni modelli sono ad innesto con un gambo in fibra di vetro, basta togliere l’astina montata sul waggler e sostituirla con il nostro fischione. Capiterà durante le fasi della pesca che nel momento del lancio si udiranno dei fischi, è questo fenomeno a dare il nome a questi oggetti.

Il galleggiante scorrevole

In fine analizziamo come applicare invece un galleggiante scorrevole, fondamentalmente non si discosta molto come sistema dal precedente, anziché utilizzare una girella semplice se ne utilizzerà una con un piccolo tubicino rigido dove far scorrere il filo, che verrà fermato da un nodo sul liner posizionato a seconda della profondità. Per evitare contraccolpi durante il lancio a protezione del nodo sul liner, e sul piombo anteriore, si applicheranno dei tubicini in silicone di 3 o 4 mm di lunghezza oppure palline di gomma da entrambi i lati della girella con moschettone.

Molti più dettagli sul sistema di preparazione delle lenze saranno il tema principale della prossima parte di rubrica. Spero di essere riuscito a spiegarvi nel modo più corretto possibile il tema Waggler per ogni dubbio!

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