Oggi parliamo di uno strumento fondamentale, importantissimo senza la quale non si può pescare all’inglese: La Nassa!!!
Questo strumento, che risulterà caro a chi si batte ogni giorno per salvaguardare i nostri pesci, ha origine in Inghilterra con lo scopo di preservare il pescato in condizioni di salute idonee a poter essere rilasciato a fine giornata dopo la pesatura senza forti shock. Quindi anche in questo caso la paternità di un ottima idea risulta essere inglese, ma data la sua bontà, in brevissimo tempo è stata adottata in tutta Europa.
Le caratteristiche che contraddistinguono un buon modello sono sicuramente la lunghezza e il diametro. Questo perché la filosofia legata a questo oggetto è quella de “il pesce che più si muove meglio si mantiene in salute” durante l’attesa di ritornare libero.
Una lunghezza che consideriamo buona è di circa tre metri per un dietro di circa 50/60 cm. Può sembrare un esagerazione ma bisogna considerare che a volte il pescato e davvero molto ed i pesci stando uno sopra l’altro soffrono. Dunque, specialmente se si sa di andare in uno spot che offre grandi quantità di pesce è meglio abbondare in lunghezza senza vergognarsi di mettere in acqua una nassa di 4 metri. Ne va della vita dei pesci.
Anche il materiale con cui viene costruita ha la sua importanza. Mentre in Inghilterra e Francia le prede più ricorrenti sono i gardon e le bremes, per i quali una rete leggera è perfetta per meglio rispettare il prezioso muco superficiale che protegge questi pesci da infezioni e malattie.
Ma da noi la situazione è diversa: Le prede più ricorrenti sono carassi e carpe che con i raggi spinosi ed uncinati delle loro pinne dorsali ed anali, si attaccano alle maglie morbide e delicate. A svuotarle dopo una competizione a volte sembrano veri e propri alberi di natale, e proprio per evitare questo ritengo che le nasse migliori per le nostre acque siano quelle più rigide, in nylon intrecciato a fori fitti che i negozianti di solito classificano appunto per Carpa, anche se rispetto ad una nassa da “bianco” riduce di molto il ricambio di acqua nel suo interno.
Ma se è importante che ci sia del ricircolo nella nassa, ancora più importante resta come la si posiziona in acqua. È inutile avere una nassa di 4 metri se poi non la si stende bene e ne resta fuori dall’acqua la metà lasciando poco spazio al pesce di circolare. La cosa migliore da fare e metterci un peso dentro e lanciarla il più in fuori possibile in modo che si distenda bene verso il fondo. Se per caso il fondale di fronte a noi non è sufficiente per farla affondare nel modo corretto la si posiziona parallela alla riva con il fondo rivolto verso monte, ben disteso e si procede a fissarlo con un altro paletto. Se siamo in riva ad un fiume dove c’è una seppur piccola corrente otteniamo anche di ossigenare meglio il pesce.
Ricordate sempre di rispettare il pesce, di cercare sempre di preservarlo, perché un fiume senza pesci è come un violino senza corde… inutile!!! Abbiate rispetto delle creature di Nostro Signore non ci appartengono ma sono patrimonio di tutta l’ umanità non abbiamo il diritto di distruggere ciò che non ci appartiene.