Pesca a spinning in acqua salata

La pesca a spinning nasce con l’obiettivo principale di catturare, con meno difficoltà possibile, i vari esemplari di pesci predatori. Si tratta di una tecnica che sta vivendo una fase di sostanziale ascesa anche in Italia, dopo essere stata molto praticata negli Stati Uniti.

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La pesca a spinning praticata in mare

Dopo aver riscosso un grande successo nelle acque dolci, lo spinning si sta facendo a poco a poco strada anche sulle coste marine, diventando una disciplina tra le più gettonate. Si tratta di un sistema che funziona attraverso il lancio e il recupero di una serie di esche artificiali, che riesce ad attrarre i predatori, che diventano a loro volta prede.

Il termine deriva dal verbo inglese to spin, che sta a significare letteralmente girare e può assumere diverse connotazioni, tra le quali quella del mulinello che viene girato all’atto del lancio dell’esca o un’altra riguardante il continuo movimento di lancio e recupero dell’esca stessa.

Lo spinning in acqua salata si differenzia, rispetto a quello in acqua dolce, per un movimento più costante sia degli arti superiori che di quelli inferiori. Un’altra peculiarità viene rappresentata dall’utilizzo di esche finte, senza aver quindi bisogno dei classici vermi. Lo spinning è una disciplina non imposta da alcun limite di orario e può essere effettuata in qualsiasi periodo dell’anno, senza particolari difficoltà.

Le attrezzature per la pesca a spinning in acqua salata

L’attrezzatura per intraprendere questo tipo di pesca non è assolutamente complicata. Basta essere in possesso di una canna in carbonio dalla lunghezza non superiore ai 3 metri e con un’elevata potenza di lancio, oltre ad essere fornita di un mulinello estremamente efficiente e con una capienza che va tra i 150 e 200 metri.

Questa attrezzatura va bene per un esercizio medio di pesca sulle spiagge nostrane, ma può non essere abbastanza adeguata nella pesca all’interno dei porti di predatori di dimensioni più importanti, o nelle circostanze in cui bisogna effettuare lanci a lunga gittata.In tal caso dovremo regolarci di conseguenza, andando ad aumentare la capacità della nostra attrezzatura.

Le prede che potremo insidiare pescando a spinning in mare

Ma quali sono le prede che possono essere maggiormente attratte dalla tecnica dello spinning in acqua salata con esche artificiali?

Sicuramente tutte le tipologie di predatori marini. Tuttavia, questa pesca richiede spesso l’uso di esche miste, costituite da una parte naturale e da una finta, quando si ha a che fare con alcuni esemplari predatori che, in talune circostanze, abboccano anche quando avvistano esche in movimento, seppur leggero.

Tra gli esemplari che possono essere catturati mediante la tecnica dello spinning nelle coste marine, possiamo annoverare i dentici, le lecce, le ricciole, le lampughe, le spigole, i barracuda, i pesci serra, le occhiate e le aguglie. Possono essere trovati sulle coste rocciose, sugli scogli, sulle spiagge o anche all’interno dei porti.

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Le esche da usare pescando a spinning in mare

Ma ora passiamo alle esche, che per l’acqua salata possono essere suddivise in quattro categorie: i cucchiaini, i pesciolini finti, i jigs e tutte le altre tipologie di artificiali. Un tempo, potevano essere indicate anche le cosiddette piumette, che oggi vengono bollate come obsolete. I cucchiaini possono essere rotanti e ondulati, anche se generalmente i secondi sono più efficaci dei primi.

Le esche più utilizzate in assoluto sono i pesciolini finti detti anche minnow, tra i quali alcuni sono dotati di una paletta metallica o in plastica e altri “nuotano” a zig zag.

I jig sono formati da una testa fatta in piombo e una parte corporale in silicone, sono estremamente versatili e il loro costo è nettamente inferiore rispetto alle altre tipologie di esche artificiali.

Come già accennato in precedenza, la pesca a spinning nell’acqua salata può essere praticato da una spiaggia, da una scogliera o da un porto. Prima di prendere qualsiasi iniziativa però, è necessario conoscere bene il luogo in cui si è scelto di pescare, sperimentando e cercando di trovare il prima possibile la ricetta giusta per una pesca andata a buon fine.

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