Al senato passa l’O.d.g sulla pesca di Frodo

Non è di certo una novità che la Fipsas, in questo 2015, abbia fatto della lotta alla pesca di frodo uno dei suoi grandi obbiettivi. Sia negli ultimi eventi pubblici a cui ha partecipato anche il presidente Ugo Matteoli, sia negli ultimi comunicati pubblicato sul Portale Fipsas è evidente come la federazione abbia preso a cuore questa cosa.

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E adesso arriva anche una piccola vittoria (dal sapore della magra consolazione ndr.), riguardo il delicato problema del contrasto alla pesca di frodo nelle acque interne. La proposta Fipsas di inserire un emendamento al collegato agricoltura che rendesse efficace il controllo e inasprisse il sistema sanzonatorio non è stata possibile portarla avanti per motivi di competenze. Una risoluzione o un ordine del giorno, per tenere viva l’attenzione del Governo, è stata la linea suggerita in quella sede. Così è stato.

Ancora poco, come ammette la Fipsas stessa, ma è già un ulteriore passo in avanti per tenere alta l’attenzione del Governo e, quindi delle Regioni interessate da questo fenomeno che danneggia principalmente la pesca sportiva e ricreativa. La Fipsas inoltre afferma dalle pagine del suo sito:

Si può e si deve fare molto di più. Noi solleciteremo sempre Parlamento e Regioni, sino a trovare una esaustiva ed efficace soluzione a questo problema.

Troppo poco

Come ha ammesso la federazione stessa è ancora troppo poco. È davvero così difficile riuscire a dire basta, una volta per tutte, alla piaga del bracconaggio nel nostro paese? Non posso credere che le autorità non riescano a vedere qualcosa di ingiusto in un gruppo di cittadini che si deve organizzare per conto suo per organizzare ronde a controllo del proprio fiume. Le notizie dei sequestri e dei fermi oramai si sprecano, e recenti indagini hanno portato alla luce numeri spaventosi riguardo al commercio clandestino del pescato. Cosa serve ancora?

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