Tramite il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (Feamp) la UE ha deciso di stanziare 6,5 miliardi per il passaggio alla pesca sostenibile nel periodo 2014-2020.
Il tentativo del Feamp è rivolto ad aiutare i pescatori nella transizione verso una pesca sostenibile, favorendo il diversificarsi delle attività alieutiche tra le comunità costiere interessate, anche finanziando progetti che creino nuovi posti di lavoro e migliorino la qualità di vita degli operatori della pesca su piccola scala.
Ecco alcuni esempi delle iniziative intrapresee degli incentivi a nuovi posti di lavoro:
- Contributi fino a 40.000 € ai pescatori di oltre 50 anni d’età per offrire un posto di lavoro di due anni a un giovane sotto i 35 con lo scopo d’imparare la pesca sostenibile;
- Sovvenzioni per ammodernare o sostituire le imbarcazioni;
- Aiuto all’avvio di attività di 75.000 € ai pescatori con meno di 40 anni e con almeno 5 anni d’esperienza maturata nel settore, per agevolare l’acquisto di una barca adatta alla pesca di piccola scala che abbia tra i 5 e i 30 anni;
- Introduzione di un regime di assicurazione congiunta per proteggere meglio persone e barche negli incidenti in mare e per le vittime.
Secondo il vice presidente della Commissione pesca al Parlamento europeo, Guido Milana:
Il voto di oggi è un altro importante passo in avanti verso l’attuazione della nuova politica comune della pesca. Durante i negoziati con la Commissione europea e il Consiglio, siamo riusciti a mettere i fondi a disposizione per contrastare la pesca eccessiva e abbiamo sostenuto la cessazione temporanea e permanente delle attività di pesca.
Il successo di queste nuove misure dipenderà dagli Stati membri, dal coraggio nell’attuazione dei loro programmi operativi e nel rafforzare l’integrazione dei soggetti interessati in questo processo.
Insomma, comunque sia appare evidente poter parlare di passi da gigante concreti nella direzione giusta per spingere verso una transazione verso un pesca sostenibile che sta diventando necessaria. La UE ha messo a disposizione dei pescatori professionisti un’enorme quantita di danaro senza chiamare in causa fondi provenienti dalla tanto discussa licenza di pesca in mare per i pescatori sportivi oppure altre tasse dai prezzi folli per le quali tra l’altro vi invitiamo a mandare la mail di protesta anche attraverso il nostro form se non lo avete già fatto!
Eppure i pescatori professionisti pare non abbiano voluto approfittare di questi fondi a loro disposizione, infatti Guido Milana conclude con alcune frasi che danno da pensare.
Dato l’elevato livello di inefficienza nell’uso dei fondi pubblici, abbiamo lottato per ottenere il massimo livello di trasparenza chiedendo al Consiglio e alla Commissione di accettare la pubblicazione dei nomi dei beneficiari (persone fisiche) che utilizzano il denaro pubblico. Non siamo riusciti a trovare il migliore compromesso possibile in questa direzione a causa della loro riluttanza. Pertanto chiediamo alla Commissione di prestare particolare attenzione alla accessibilità e la trasparenza delle informazioni sulle modalità di finanziamento dell’Unione nel quadro del Feamp.