Da semplice ipotesi si è passati ad una vera e propria proposta di legge, infatti la licenza di pesca in mare è un argomento che, affiorando occasionalmente e quasi mai in maniera ‘ufficiale’, anima il dibattito dei pescatori e delle associazioni che li rappresentano e quelle che rappresantano il settore produttivo.
Pare infatti che la politica italiana stia ufficialmente valutando l’istituzione di una licenza di pesca sportiva in mare a pagamento. La proposta di legge è già stata depositada in Commissione agricoltura della Camera dall’onorevole Nicodemo Nazzareno Oliverio, il titolo sarebbe Interventi per il settore ittico. Il testo in questione nella sua versione integrale consta di 26 articoli: 24 riguardano la pesca professionale e l’acquacoltura e appena 2 la pesca sportiva.
Uno di questi due articoli riguardanti la pesca sportiva (l’articolo 24 per la precisione) parla infatti dell’istituzione di una licenza di pesca sportiva a pagamento i cui proventi dovrebbero finire nel fondo del Piano triennale del ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, un fondo che serve a coprire le spese di funzionamento delle associazioni delle cooperative di pesca professionale ed i progetti delle medesime associazioni di pescatori professionali. In poche parole: I pescatori sportivi pagherebbero una licenza dalla quale si ricaveranno i fondi per sostenere la pesca professionale… dire che c’è qualcosa che non torna è abbastanza riduttivo (ndr)
Gli altri articoli della proposta di legge che l’onorevole Nicodemo Nazzareno Oliverio vuole sottoporre in parlamento invece farebbero parte di un piano per rilanciare le sorti della pesca professionale che ha sofferto della crisi economica globale.
il ricavo (dei pescatori di mestiere ndr) si è notevolmente contratto
e ancora
il settore ittico registra una contrazione del profitto lordo di circa il 15 per cento con l’occupazione in calo ad un ritmo annuo pari al 6 per cento a partire dal 2002 e con l’espulsione dal mercato del lavoro di circa 10.000 unità in sei anni
L’idea della redazione sulla licenza di pesca in mare a pagamento
Che si volgia prendere la scusa della crisi economica per portare (ancora una volta) acqua al mulino dei pescatori professionali?
Sarebbe anche giustificabile l’istituzione di una licenza di pesca in mare per i pescatori sportivi, ma i proventi raccolti dovrebbero andare a finanziare progetti delle federazioni di pesca sportiva, e non di pesca professionale, che già vive di numerose agevolazioni spesso fuori da ogni logica, come ad esempeio le quote tonno rosso, giusto per citarne una in cui la Fipsas non ha saputo farsi valere.
Sulla licenza la Fipsas cosa ha intenzione di fare? Rimarrà ancora spettatrice inerme di questo ennesimo scempio della politica italiana?