Il mese di Luglio appena passato non è stato dei migliori sotto l’aspetto metereologico. Questo, insieme ad Alessandro che da un po’ insisteva per andare con lui ad insidiare qualche siluro in belly boat in una lanca del grande fiume hanno dato il via a questa avventura di pesca.
L’idea di combattere con questo grande predatore utilizzando il belly boat era da tempo che usciva sempre più insistentemente nei nostri discorsi e per diminuire la nostra percentuale di disfatta la tecnica utilizzata sarebbe stata la pesca con il Clonk così aveva sentenziato Alessandro.
Arrivato il Sabato prescelto, io e Luca partiamo da Milano fermandoci in un allevamento ittico per comprare dei carassi che sarebbero state le nostre esche, il viaggio nonostante la bella giornata è stato molto bagnato per quanto mi riguarda: Il nostro contenitore per il vivo non era a tenuta stagna e a ogni curva o movimento brusco fuoriusciva dell’acqua che immancabilmente si riversava sui miei pantaloni.
Giunti a destinazione ci aspettano Alessandro e il fratello Michele che ci darà supporto in caso di necessità con il suo barchino.
Inizia la ricerca dei siluri in belly boat
Gonfiati i belly boat e messo il salvagente (mai come in questa occasione così necessario) ci caliamo in acqua ed in fila indiana con Alessandro in posizione centrale, decidiamo di battere tutto il sottosponda cercando di ingannare qualche silurotto attratto dal rumore creato dalle clonkate di Alessandro.
Dopo una decina di minuti sentiamo Luca gridare
C’è un ombra che gira intorno alla mia esca! Lo vedo!
La canna si piega e ferra con decisione ma nonstante questo dopo due testate il pesce si slama lasciando con l’amaro in bocca al nostro compagno d’avventura.
I siluri sembrano non essere collaborativi e l’unico che si sta divertendo con diverse catture è Michele che praticando un po’ di light fishing riesce a prendere diversi bass anche di ridotte dimensioni.
Quando ormai sembravamo rassegnati al cappotto ecco che Alessandro incanna un pesce ed inizia il combattimento per stancare il siluro e soprattutto per non farsi trascinare in cover correndo il rischio di bucare il belly, dopo un paio di minuti di combattimento un silurotto sul metro di lunghezza è a portata di mano, una volta fatte le foto di rito il pesce torna tranquillo al suo ambiente naturale.
L’ultimo attacco della giornata avviene alla mia esca ma purtroppo preso dalla foga ferro con troppo anticipo perdendo così il pesce, stanchi per la giornata passata a pinneggiare andiamo a pranzo decidendo di riprovare in futuro sperando di incontrare un siluro di dimensioni maggiori.