Secondo l’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) in Italia una specie su due è a rischio. Lo studio prende in considerazione le 113 specie vegetali e le 225 specie animali protette dalla direttiva europea Habitat, e di queste fanno parte anche i nostri amati pesci, soprattutto d’acqua dolce.
La situazione più allarmante è quella degli habitat. Due su tre sono stati bocciati dai biologi: fanno fatica a conservare la ricchezza di vita ereditata in milioni di anni di evoluzione. In particolare sono sottoposti a uno stress molto forte le aree costiere e quelle vicino a fiumi e laghi. Spesso molte specie non rischiano di essere spazzate via da uno specifico veleno o da un attacco diretto, è proprio per questo più allarmante. Queste specie sono travolte assieme al loro ambiente, svaniscono con il loro habitat.
A rendere più drammatico il quadro delle possibili perdite è la forte presenza di endimismi, cioè di specie che esistono solo in Italia. Il nostro paese detiene infatti il record europeo di biodiversità, ma ll’Ispra avverte:
L’Italia ha il record di biodiversità ma la pressione cresce: agricoltura intensiva, urbanizzazione, cattiva gestione del territorio erodono la ricchezza della vita
Tra gli animali più minacciati troviamo appunto i pesci d’acqua dolce, dallo storione alla trota marmorata e a tutti i salmonidi: il 63% è catalogato nella situazione di maggior rischio. Le cause sono molteplici e noi pescatori le conosciamo ormai fin troppo bene: inquinamento e introduzione di specie aliene che hanno finito per soppiantare quelle autoctone sono solo le più comuni.
Un rapporto davvero tragico che non fa che confermare quello che i pescatori segnalano già da tempo. In oltre mostra come non siano solo pesci a soffrire di questa situazione, ma anche molte altre specie. Il vero problema è che ancora non si vede una soluzione a questo problema, e non si capisce se una soluzione possa realmente esistere.
Fonte
Repubblica.it – Assalto alla natura, in Italia a rischio una specie su due