È già da un po’ che i pescatori lo dicono, ora pare anche che le istituzioni se ne rendano conto, chi meglio dei pescatori puù ricoprire il compito di guardiani ambientali del mare. Il progetto europeo DeFishGear (Derelict Fishing Gear Management System in Adriatic Region) ne è la conferma.
Lo scopo di DeFishGear, che, in Italia, vede impegnati l’Ispra-Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, l’Università Ca’ Foscari di Venezia, l’Arpa Emilia Romagna, il Consorzio Mediterraneo, struttura tecnico scientifica di Lega Pesca, tutti coordinati dal National Institute of Chemistry di Lubiana, in Slovenia; è di ridurre l’inquinamento da rifiuti marini nell’Adriatico coinvolgendo imprese di pesca, ricercatori, ong, industria, Enti locali.
Simone Cecchettini, responsabile regionale di Lega Pesca Marche, spiega:
L’iniziativa sta partendo in questi giorni. Dopo un primo confronto con i soggetti istituzionali, fra cui Comune e Autorità Portuale di Ancona, AnconaAmbiente, Garbage Service, Capitaneria di porto, entro aprile promuoveremo un incontro con gli 80 associati della Cooperativa Pescherecci. Saranno loro, infatti, i protagonisti di questo progetto con la loro azione di raccolta in mare e di monitoraggio dei rifiuti, come le reti e le attrezzature da pesca
I rifiuti raccolti sulle imbarcazioni saranno portati in un punto attrezzato da dove saranno smaltiti. Il risultato atteso è una prima valutazione dell’inquinamento dei rifiuti marini in Adriatico, compresa la microplastica, con la raccolta di dati geo-referenziati e la creazione di un database su base regionale di riferimento.