Quando ho visto questa notizia devo ammettere che non mi ha fatto molto effetto. Tuttavia poi ho riflettuto meglio meglio sull’argomento è ho deciso di scriverne una riflessione.
Nel mese di settembre ho avuto modo di leggere più volte di controlli e blitz delle forze dell’ordine e dei guardia pesca nella provincia di Lecco (soprattutto sul lago di Pusiano e dintorni), che hanno portato come risultato a decine di contravvenzioni e soprattutto al ritiro di attrezzature non adatte alla pesca sportiva. La maggior parte dei sanzionati sono di nazionalità rumena e ucraina, ma non c’è bisogna cadere nel luogo comune, sono stati sanzionati anche italiani.
Una delle ultime operazioni ha portato a 2 sanzioni per pesca senza licenza, 1 per detenzione sul luogo di pesca di attrezzi non consentiti e ad altre per mancanza dei documenti idonei all’esecizio della pesca e per mancati versamenti delle tasse annuali. In concomitanza con le sanzioni sono anche scattati numerosi sequestri tra cui: 8 canne da pesca e 1 rete monofilo.
Questo resoconto è solo uno degli ultimi di cui si può leggere in rete, e a quanto pare non hanno portato al solo risultato di aver ostacolato dei bracconieri; nell’ultimo periodo pare che in provincia siano sensibilmente aumentate le richieste per il rilascio delle licenze di pesca, in particolar modo a nome degli stranieri.
È innegabile che sulle nostre acque già da parecchio tempo aleggia lo spettro dei pescatori stranieri (sarebbe più opportuno definirli bracconieri), che pescano con attrezzature fuori legge e inrispettosi delle norme in vigore (va detto anche che il vizietto è comune anche a molti italiani). Quindi non possiamo che vedere di buon occhio questa notizia, sperando che si continui a lavorare in tal senso e che anche altre province seguano l’esempio di Lecco.