Vi ricorderete certamente che vi avevamo parlato di un evento imperdibile dedicato alla Tenkara che si sarebbe tenuto nelle valli bergamasche con il maestro Masami Sakakibara.
Purtroppo noi dello staff non abbiamo avuto modo di partecipare, anche se l’occasione di incontrare una delle personalità più famose a livello mondiale sulla pesca a tenkara ci avrebbe fatto molto piacere. Ci sarebbe talmente piaciuto assistere a questo evento che abbiamo chiesto a chi vi ha potuto partecipare di scrivere un articolo per noi.
Ma bando alle ciance e lasciamo subito spazio a quello che Daniele, Michele e Francesco ci vogliono raccotare su questo weekend dedicato alla Tenkara con il maestro Masami Sakakibara.
Pesca a Tenkara in val Brembana con il maestro Masami Sakakibara
Ciao, siamo Daniele, Michele e Francesco, tre membri del gruppo Facebook Tenkara Italy e volevamo raccontarvi la nostra esperienza al corso-raduno di tenkara che si è svolto a Branzi (BG) in alta Val Brembana il 13 e 14 settembre.
Il corso è stato tenuto da Masami Sakakibara, un maestro giapponese e costruttore di canne da tenkara. Per chi come noi tre segue l’antica filosofia di questa tecnica, incontrare il Maestro è un po’ come incontrare una superstar o il calciatore preferito, quindi potete immaginare la tensione e la fatica a chiudere occhio la sera prima.
La mattina del sabato Francesco mi è passato a prendere per fare il tragitto insieme, non ci siamo mai incontrati di persona, quindi cogliamo l’occasione anche per conoscerci meglio. Michele invece, per via del lavoro, sarebbe venuto solo Domenica.
Un’oretta di strada e siamo arrivati a Branzi dove abbiamo trovato già altri membri del gruppo con cui scambiare da subito qualche battuta per alleggerire un po’ la tensione fino all’arrivo del maestro Sakakibara. Il clima scherzoso che si è creato non è cambiato neppure al suo arrivo. Non so cosa abbiano capito il maestro e la moglie dei nostri discorsi iniziali, mentre aspettavamo gli altri, però ridevano anche loro.
Una volta arrivati tutti, il Maestro e la moglie ci hanno omaggiato di un piccolo dono prima iniziare il corso: Per prima cosa il Maestro ci ha mostrato i fondamentali del lancio utilizzando una canna disegnata da lui di 4,5 metri con 11 metri di line per poi far provare ognuno di noi a turno correggendoci gli errori. Per quanto il lancio a tenkara sia semplice, lanciare 11 metri di line non è proprio un gioco da ragazzi.
Dopo aver provato tutti siamo scesi sul fiume per vedere l’azione di pesca e qualche lancio particolare e li si è capito il perché del soprannome “tenkara no oni” (il demone della tenkara) del maestro Sakakibara: In ogni suo movimento si nota l’eleganza tipica giapponese, si sposta in acqua con una naturalezza impressionante e dopo pochi lanci arriva la prima trota. La prima di una lunga serie visto che in 500 metri di fiume ne ha prese una ventina. Avremmo dovuto iniziare a pescare anche noi, ma siamo rimasti tutti affascinati dal suo modo di pescare che l’ora di pranzo è arrivata con le canne ancora chiuse.
Finito di pranzare il Maestro Oni si è prestato a scattare foto e a firmare canne da pesca e, nel pomeriggio, dopo averci fatto vedere come costruisce le sue Oni kebari, siamo tornati sul fiume. Questa volta siamo stati noi a pescare mentre il Maestro ci seguiva dandoci dei consigli. Il fatto di essere una ventina di persone lungo il fiume e i livelli bassi non sono state condizioni ottimali, ma una volta che ci siamo un po’ sparsi è stato tutto più tranquillo ed è arrivata anche la prima cattura per Francesco. La ferrata decisa ha fatto saltare la piccola trota direttamente nelle sue mani e questo ci ha fatto capire che bisognava regolare la forza vista la taglia minuta dei pesci.
Visto che Francesco ne ha prese altre 2, (tra l’altro una sverginando la mia canna nuova), ci siamo distanziati. Non ho mai cappottato pescando a tenkara e non volevo di certo fermare questa “imbattibilità” proprio davanti al Maestro Sakakibara. Mi sono messo d’impegno pescando più a valle. E infatti arriva la prima cattura, una piccola trota che slamo e libero velocemente.
Intanto, sulla sponda opposta, continuo a vedere una trota bollare, allora mi sono avvicinato rimanendo basso e lancio la mia kebari ma dopo qualche passata a vuoto è chiaro che non le interessa. Tolgo la kebari e lego una mosca secca anche se non è proprio un’esca da tenkara: il Maestro farebbe lavorare diversamente la stessa Oni kebari in modo da usarla sia come sommersa o come secca ma visto che io non ho la sua abilità, mi devo adattare.
È la scelta giusta perché dopo qualche lancio è un paio di attacchi a vuoto, finalmente riesco a ferrarla. Questa volta la taglia un po’ più grande mi permette di sentire il pesce in canna e mentre lo recupero mi accorgo che il Maestro sta pescando poco più sotto. Guadino la trota e la slamo direttamente in acqua, sarà poco più di 20 cm, ma le pinne e la colorazione sono stupendi.
Decido di raggiungere Francesco e nel frattempo sale anche Sakakibara con cui cerco di scambiare qualche parola in inglese descrivendogli le mie impressioni su questa giornata che ormai sta volgendo al termine. Il tempo di raccontare a Francesco che il malocchio che mi aveva tirato non ha più effetto, salutiamo gli altri partecipanti e ci incamminiamo verso la macchina per tornare a casa. Se nel viaggio di andata abbiamo parlato delle passioni che abbiamo in comune, nel ritorno non possiamo fare altro che parlare di questa giornata.
La seconda giornata in compagnia del Maestro Masami Sakakibara
La mattina seguente siamo tornati in Val Brembana per la seconda giornata, io e Francesco ci siamo dedicati al raduno “Tenkara Berghem”, mentre chi come Michele non era presente sabato ha partecipato al corso. Al nostro arrivo Michele è già li e man mano arrivano anche gli altri, visto che tra loro ci sono molti moschisti ho portato anche la canna da mosca per farmi dare qualche consiglio sul lancio.
Proprio mentre mi stanno dando consigli per correggere i molti errori che faccio, arriva Sakakibara, che mi chiede la canna e inizia a lanciare. È ora di iniziare, quindi metto via la canna da mosca e ci rimettiamo in assetto da tenkara. Michele scende con il Maestro e gli altri partecipanti al corso mentre io, Francesco e gli altri del raduno ci mettiamo a pescare.
Per evitare altri malocchi da parte di Francesco decido di salire nel no kill mentre lui scende nel tratto più a valle. Senza la sua influenza negativa le trote si mostrano subito molto attratte dalla mia kebari ma anche se ne sbaglio parecchie, per l’ora di pranzo riesco a mettere altre tre tacche sulla canna nuova.
Mentre mangiamo inizia a piovere abbastanza forte e alcuni partecipanti decidono di rientrare a casa visto che molti di loro hanno diverse ore di strada da fare. Noi tre insieme a Niccolò, un altro membro di Tenkara Italy, decidiamo invece di andare a pescare qualche chilometro più a valle dove il fiume è più largo e con trote più di taglia. In questo punto il fiume ci permette di mettere in pratica gli insegnamenti avuti al mattino quindi decido di pescare a mosca inglese mentre gli altri tre continuano a tenkara.
Dopo un po’ Michele mi si avvicina con il terzo pezzo della canna rotto e ci saluta con un po’ di amaro in bocca per la brutta conclusione nonostante le due trote portate a guadino. Nel frattempo Francesco è arrivato a pescare di fronte a me e, mentre io ho solo migliorato il lancio, lui mi tira fuori due trote. Ormai si è fatto tardi ed è ora di rientrare, siamo stanchi e bagnati ma soddisfatti di queste due giornate a tenkara.