Devo ammetterlo: di esche ne ho comprate tante in vita mia, e bene o male con tutte sono quasi sempre riuscito a prendere almeno un pesce. Quando prendo in mano un’esca, grosso modo già mi immagino come la potrei utilizzare e soprattutto dove, ma ogni tanto trovo esche capaci di stupirmi. È il caso del Molix SB80.
Questa hardbait messa in commercio dalla casa di Molinella è nata inizialmente per l’utilizzo in acqua salata, come ci ricorda l’amo di ricambio presente nella confezione, ma mi ha dato subito l’idea di essere ottima anche per un utilizzo in acqua dolce, in particolar modo in posti in cui i lanci molti lunghi possono fare la differenza. Infatti la caratteristica principale del Molix SB80 è la sua grande lanciabilità, che ci permette di arrivare davvero lontano. Non per niente tra alcuni amici di pesca lo abbiamo rinominato “Sasso-B80”.
Vedendolo su SportIT.com, il negozio online per la pesca ormai diventato mio punto di riferimento per queste esche artificiali, la mia idea iniziale era quella di utilizzarlo proprio in laghetto durante la stagione invernale. Già mi immaginavo quei momenti in cui le trote più grosse si andavano a imbrancare lontano dalla riva a centro lago; quei classici momenti in cui i pescatori a spinning finiscono per rassegnarsi a chiudere l’attrezzatura. Ma con l’esca artificiale Molix SB80 sarei potuto atterrare proprio in mezzo alle trote imbrancate e con qualche jerkata veloce spingerle all’attacco decisivo. Che fervida immaginazione…
In realtà quest’anno la stagione delle trote in laghetto è stata molto anomala, almeno qui in Lombardia. Le trote dei laghetti sportivi sono state parecchio apatiche e non mi è capitato di vedere così spesso quella situazione che mi immaginavo. Soprattutto non ho visto quell’attività frenetica a pelo d’acqua tipica dei laghetti in inverno. Questo ha fatto crollare tutte le mie belle speranze sul Molix SB80: trote così apatiche difficilmente si sarebbero lanciate alla rincorsa sul mio artificiale, jerkato velocemente per tenerlo sospeso ad un’altezza costate. Il mio Molix SB80 è finito quindi in un angolino remoto della mia borsa per la trota laghetto, destinato probabilmente al dimenticatoio, almeno fino allo scorso week-end!
Nel fine settimana infatti abbiamo visto delle trote molto strane: lente, molto lontante, sospese a mezza altezza, che tendevano a fare delle mangiate subdole ed erano decisamente desiderose di mangiare sul grosso. Almeno questa è stata l’impressione mia e dei miei compagni di uscita, visti i numerosi attacchi su ondulanti di dimensioni generose. Dal momento che, pescando da una riva parecchio alta, era difficile riuscire a mantenere la giusta altezza, mi sono ingeniato e ho tirato fuori il Molix SB80.
Raggiungere il centro lago non è stato certamente un problema con il “Sasso-B80”: a quel punto ho cominciato a farlo scendere e risalire a mezz’acqua, come se stessi lavorando con una testina, in un frenetico sali e scendi molto vistoso, viste sia le dimensioni che le vibrazioni emesse dalla sua azione di wobbling. E le trote pare che abbiano apprezzato, infatti gli attacchi non si sono fatti attendere!
A ogni lancio sentivo in canna diversi attacchi, anche se a quelle distanze riuscire ad allamare le trote era davvero una bella sfida. Sono comunque riuscito a ferrare una grossa trota sui 3 kg che mi ha fatto davvero divertire con le sue ripartenze e che avrei voluto davvero immortalare a splendido coronamento di questo breve articolo, ma che purtroppo è riuscita a scappare al guadino. Per cui ho dovuto ripiegare su una delle altre trote prese, decisamente più piccolina, ma comunque molto soddisfacente (anche se dalla mia faccia in foto traspare la delusione per aver perso la foto con la trotona)
Insomma, adesso non mi resta che aspettare l’arrivo della bella stagione per provare questo artificiale in un altro paio di occasioni che mi stuzzicano la fantasia, come ad esempio la ricerca degli Aspi, un pesce che sono sicuro saprà apprezzare un recupero più sostenuto del Molix SB80.
