A differenza dei numeri negativi sull’afflusso di visitatori nel Biellese nel 2013, presentati da Camera di Commercio e Atl in collaborazione con Provincia e Comune di Viverone e che hanno mostrato un calo del 7,6% delle presenze, la zona del lago di Viverone presenta dei dati in controtendenza per il turismo sportivo legato al settore della pesca sportiva.
Negli ultimi anni, il lago di Viverone ha svolto promozione nel Nord Italia e all’estero (soprattutto in Belgio e Olanda) dove il carpfishing è molto diffuso e popolare.
La pesca da riva sul lago di Viverone
È proprio la pesca da riva infatti la vera locomotiva che traina questo successo come spiega l’assessore Angelo Zola:
Si contano 6 mila giornate di attività nel 2013, con un aumento del 20% rispetto alle annate precedent. Questo dato è da ricondurre alla crescita dei pescatori da riva, in particolare di coloro che utilizzano la tecnica del carpfishing, pesca basata sulla cattura di grossi esemplari di carpa e sul loro immediato rilascio nelle acque.
Indicativamente sul lago di Viverone si contano 1000 presenze annuali legate alla pesca sportiva. Appassionati che, soprattutto se stranieri, hanno optato per l’acquisto di carnet giornalieri, oppure di abbonamenti settimanali e mensili
Il boom, della pesca da riva è determinato da diversi fattori, in primo luogo i costi dimezzati rispetto alla pesca da barca che, oltre al permesso annuale di 35 euro, prevede il pagamento aggiuntivo di un ticket di 13 euro al giorno e l’utilizzo di un mezzo di navigazione.
Ricordiamo comunque che nel nord Italia il lago di viverone è una delle mete più conosciute anche per la pesca dalla barca, soprattutto con le esche artificiali. Gli amanti di questa disciplina infatti conoscono bene i black bass (raramente di grandi dimensioni ma comunque sempre numerosi) del lago di Viverone e i suoi persici reali.
Non resta quindi che augurarci che un tale successo spinga l’amministrazione a voler sviluppare ulteriormente i servizi legati al lago e ai suoi visitatori
