Fin troppe volte leggiamo articoli sui grandi predatori come lucci, bass e siluri e sulle nuove esche per insidiarli, sui consigli dati dai campioni delle tecniche vincenti nel posto giusto al momento giusto. Ora, è vero che questi pesci sono diventati il simbolo della nostra tecnica, ma non sono gli unici, e con un pò di fantasia, scopriremo che volendo, possiamo insidiare qualunque tipo di pesce a spinning.
Cominciamo ad esaminare il primo capitolo (e si spera) di una lunga serie di esperimenti relativi alla pesca di non predatori a spinning.
La Scardola
La scardola è un ciprinide che solitamente vive sui fondali dei laghi, tuttavia non è così raro trovarla anche nelle acque lievemente mosse.
Di giorno si nutre principalmente di quello che trova filtrando il fango del fondale, per spostarsi a galla la notte, per divorare gli insetti che cadono in acqua. Una cosa molto importante da ricordare è che, a differenza del suo cugino cavedano, ha la bocca molto piccola quindi gli ami e le esche che usiamo dovrebbero essere proporzionate alle dimensioni del pesce da insidiare.
Dopo queste delucidazioni la domanda viene spontanea: come facciamo a pescare la scardola a spinning? Analizziamo due differenti situazioni: il giorno o la notte.
La Notte
Anche se può sembrare strano, parto prima dalla notte perchè è molto più semplice insidiare il ciprinide con il calare delle tenebre. Vi sarà senz’altro capitato, camminando vicino ad un lago durante l’estate, di sentire pesci di taglia bollare a galla. Quelle sono scardole che, come ho detto prima, mangiano a galla gli insetti che si appoggiano sul pelo dell’acqua.
Vediamo le attrezzature da utilizzare: prima di tutto la canna, deve essere abbastanza leggera, può andare bene una 10-30 grammi e, cosa molto importante, deve avere un azione di punta, perchè la ferrata deve essere immediata.
Per lo stesso motivo, come filo, dovremmo montare uno 0,18- 0,20 di fluorocarbon.
E come artificiali? I nostri insospettabilissimi crank rattlin (di piccola dimensione). Vanno lanciati il più lontano possibile, soprattutto a giugno o luglio, quando le scardole stanno abbastanza distanti da riva, e, con la punta della canna in alto, vanno dati tanti piccoli colpetti al crank che, facendo rumore, attira le scardole che lo attaccano a top water. Un ultimo consiglio che mi sento di darvi è che il crank va ritirato molto lentamente.
Il Giorno
Anche se di giorno è più difficile insidiare questo pesce a spinning, non è impossibile. Come si può fare?
Per quanto riguarda la canna ed il filo, valgono le stesse regole del punto precedente, varia solamente l’esca ed il modo di pescare. Invece di un crank questa volta, useremo un martins al massimo del 3, ma andrebbero meglio le misure più piccole. La scardola è un pesce che diventa aggressivo se è in branchi, nei quali tendono a cacciare anche piccoli pesci. Quindi, il Martins va lanciato appena più lontano rispetto al branco e va ritirato abbastanza veloce, ma non troppo. Vi assicuro che le sorprese non mancheranno.
Sperando che questi consigli vi possano essere utili, non posso che augurarvi un buon divertimento.
Saluti dal vostro Stefano Lanzi 😉