Recentemente, mi è capitato di imbattermi in un video pubblicato dal buon Luca Quintavalla dal titolo abbastanza esplicativo : “Perchè comprare in Italia i prodotti da pesca?”
Se siete amanti di Bass fishing vi consiglio di seguire il Luca perché fa sempre video molto interessanti su questa tecnica.
Devo ammettere che personalmente mi sento parecchio attirato da questo genere di video in cui si parla di argomenti se vogliamo meno “tecnici” e diciamo più “laterali” e di contorno riguardo alla pesca.
Probabilmente però questo mio interesse è dovuto al fatto che io vivo e parlo di pesca praticamente 24h su 24 e 7 giorni su 7. Per cui mi interessa molto sentir parlare di argomenti più legati a quella che potremmo definire la community dei pescatori piuttosto che guardare l’ennesimo tutorial su come si fa quella montatura o come si pesca quel determinato pesce.
Non vi nascondo che una delle idee che mi piacerebbe portare avanti per il prossimo anno sul canale YouTube (e non solo) è proprio quella di raccontare un po’ di più le storie e le opinioni dei personaggi che popolano questa piccola grande comunità di pescatori italiani.Fatemi sapere se questa mia idea può essere interessante e magari scrivetemi nei commenti se avete qualche suggerimento.
Ma torniamo a Luca Quintavalla e al suo video: Luca spiega il suo personale punto di vista da pescatore e da operatore del settore su una delle tematica commerciali più spinose che affliggono il settore pesca e non solo: la scomparsa o la riduzione dei piccoli negozietti di pesca rispetto ai grandi store online sia italiani che soprattutto internazionali.
Ovviamente la “problematica internet e libero mercato”, se così vogliamo chiamarla, non è un argomento che tocca soltanto il settore pesca, ma tocca un po’ tutti i vari settori commerciali chi più e chi meno.
Non passa giorno in cui non legga sui social o su qualche giornale della diatriba tra i negozianti e Amazon o compagnia cantante.
Io mi sento sempre un po’ toccato da questa discussione perché ho aperto a fine 2015 il mio e-commerce dedicato alla pesca, e che, dopo un anno e mezzo si è tramutato nel mio negozio di Pusiano, se volete saperne di più vi invito a guardare la video presentazione del mio canale.
Diciamo che non mi sento esattamente un negoziante classico, un po’ perché, come ho già detto altre volte, ho una visione differente del mio lavoro e del mio negozio e poi proprio perché si può dire che tutta la mia attività commerciale sia nata e cresciuta online e senza il web probabilmente io non avrei mai trovato il mio spazio in questo settore.
Proprio per questo motivo non riesco a demonizzare internet e i vari store online.
Anzi… Da pescatore capisco molto bene il perché la gente oramai si affidi all’online per i propri acquisti: Innanzitutto c’è la motivazione prezzo, spesso online si riescono a trovare prezzi più vantaggiosi rispetto che in negozio, e questo per vari motivi:
- I negozi online, se non hanno anche un punto vendita aperto al pubblico, non hanno tutte le spese di gestione di un negozio fisico.
- Se parliamo di italia i grandi store spesso riescono a strappare ai distributori condizioni economiche più vantaggiose che gli permettono di battagliare con gli altri negozi sul prezzo.
- Se invece parliamo di estero va da se che certi prodotti realizzati da aziende di paesi come Giappone o America costeranno meno in quei paesi non dovendo pagare i vari passaggi che una distribuzione di quel prodotto a livello internazionale richiedono. Anche se poi c’è sempre da fare i conti con i dazi e le dogane, per cui non è sempre tutto oro quello che luccica.
Oltre al discorso prezzo c’è anche il problema reperibilità di un prodotto: spesso e volentieri c’è un vero e proprio gap generazionale tra i pescatori che cercano determinati prodotti e certi negozianti che non sanno manco cosa siano quei prodotti.
Questo ovviamente è un problema di noi negozianti che dobbiamo essere costantemente aggiornati sui nuovi trend e sulle novità che il mercato propone. Restare ancorati all’idea che basti tirar su la saracinesca e accedere le luci per vedere la gente entrare in negozio ormai è impensabile!
Per me che sono nato e cresciuto con il web questa cosa è abbastanza normale, ma mi rendo conto che ci sono miei colleghi negozianti che sono rimasti ancora agli anni 90… Se non peggio!
Per quanto mi riguarda io non potrei pensare di mettere in negozio un prodotto se prima non ci ho studiato dietro per capirne le caratteristiche, le potenzialità e per mettere giù una strategia di presentazione al pubblico idonea.
Capisco anche però che non tutti i negozianti possano fare come me, voglio dire… Ce lo vedete il vecchietto che ha un negozio di caccia e pesca nel piccolo paesino aprirsi un canale YouTube e mettersi lì a spiegare come funzionano le swimbait o i nuovi spoon da trout area? Io onestamente no…
Pensare che debbano essere solamente i negozianti a fare questo ulteriore sforzo per promuovere i prodotti delle aziende è utopia! Dal mio punto di vista dovrebbero essere le aziende e i distributori a dare ai negozi tutti gli strumenti per riuscire innanzitutto a capire e comprendere le novità e poi per proporle alla propria clientela.
Purtroppo questo discorso è il classico cane che si morde la coda, e temo che non basti cercare di spiegare ai pescatori quali sono i vantaggi del comprare localmente come ha fatto Luca con il suo video.
Cioè capiamoci, io sarò sempre favorevole ad invitare i pescatori a tornare a vivere i negozi di pesca e a parlare con i negozianti. Non avrei aperto un negozio se non ritenessi estremamente importante il rapporto umano che si instaura tra negoziante e pescatore.
Però se noi operatori del settore dobbiamo basare il nostro futuro sulla speranza che i pescatori capiscano i vantaggi dell’avere un mercato florido e attivo come ha detto Luca nel suo video stiamo freschi!
La soluzione che vedo io è differente, credo che serva maggior impegno da parte di noi tutti operatori del settore per migliorare l’esperienza di acquisto dei pescatori che entrano nei nostri negozi.
E quando dico operatori del settore intendo proprio tutti: negozianti, distributori, agenti, produttori ecc…
Per come la vedo io un pescatore che vuole comprare un prodotto deve entrare in un negozio, e trovare un commesso preparato e competente che lo sappia guidare al meglio nel suo acquisto.
Quella competenza e quella preparazione però al commesso non gli deve arrivare soltanto dalla sua esperienza di pescatore, perché sappiamo benissimo che è impensabile essere dei tuttologi su tutti i diversi tipi di pesca che ci sono. Se ad esempio mi chiedete di parlare i eging io devo per forza ammettere che ne so molto poco perché è una pesca che non ho mai praticato!
È qui devono intervenire le aziende produttrici e distributrici dei prodotti! Chi meglio di loro possono spiegare i prodotti e le loro caratteristiche ai negozianti che poi dovranno riportarle ai pescatori?Con dei seminari didattici, degli incontri formativi o anche solo con la creazione di materiale di studio idoneo!
È così che si crea a mio avviso quel valore in più che fa venir voglia ai pescatori di andare nei negozi. E se cominciamo ad aprirci mentalmente verso questa visione vedrete che le idee da sviluppare inizieranno a piovere da ogni parte.
Senza contare che lo scambio di informazioni non è unilaterale ma viaggia anche in senso opposto! Noi negozianti siamo costantemente a contatto con i pescatori e possiamo riportare alle aziende i nuovi trend o le richieste del mercato!
Mi rendo conto di esser sceso un po’ troppo nel dettaglio e di aver forse annoiato i pescatori che vogliono semplicemente andare a pescare e divertirsi. Ma come ho detto io vivo la pesca quotidianamente e sono letteralmente innamorato di questo settore.
Il video di Luca mi ha fatto scattare quella molla che mi ha dato l’ispirazione per questo video per parlare di punti di vista e idee sulle quali ragiono quotidianamente. Quello che ha detto il buon Luca nel suo video è sacrosanto come ho detto, e possiamo solo immaginare le potenzialità che potrebbe avere un mercato della pesca florido e attivo, non solo per i negozi ma anche e soprattutto per i pescatori.
Credo fermamente che serva una evoluzione del nostro modo di intendere la pesca e che questa rivoluzione debba partire da noi che abbiamo fatto della nostra passione anche un lavoro e dobbiamo mettercela tutta per riuscire a trasmettere questi concetti ai pescatori per riportarli a pescare e a divertirsi con noi sui laghi e sui fiumi.
Mi piacerebbe che questo 2020 fosse un anno ricco di idee da sviluppare con la collaborazione delle aziende e anche, perchè no, con altri negozianti. Sono più che convinto che si posso sviluppare qualcosa di buono.