Come si è potuto comprendere dai miei scritti precedenti pescare all inglese vuol dire pescare a distanza e di conseguenza la pasturazione va rapportata alla nostra azione di pesca.
Per raggiungere alcune distanze, parlo soprattutto di quelle medio-lunghe, con pastura o peggio con i bigattini servono fionde appositamente realizzate ma di diverse misure.
In Inghilterra la costruzione delle fionde era già una scienza quando qui da noi comparivano i primi modelli differenziati. Il gap che abbiamo accumulato nei loro confronti nello studio, ricerca e realizzazioni delle fionde era tale che siamo rimasti importatori totali del prodotto britannico per molto tempo fino alla fina degli anni 90.
Ciò che ha reso per tanto tempo il prodotto inglese il top di gamma è la qualità degli elastici, tubolari ad elasticità differenziata che sono rimasti per lungo tempo sempre di loro appannaggio nella fattispecie di Trev Tomlin che ha invaso praticamente tutta l’Europa con le sue produzioni frutto delle esperienze accumulate in anni di competizioni.
Ad oggi abbiamo un ottima produzione nazionale che soddisfa tutte le esigenze persino le più complicate. Per convenzione classificheremo le fionde a seconda dell’uso che se ne fa e della potenza relativa a ciò che debbono lanciare ed a quale distanza.
Possiamo dire che ci sono fionde da bigatti da utilizzare nella pesca in caduta o in quella a galla. Fionde sempre per bigatti per la pesca a media distanza e modelli da pastura per il lancio di palle a lunga e lunghissima distanza, tra l’altro ottime per lanciare palle di bigatti incollati con il ghiaietto per farli colare a picco più velocemente.
Le fionde per la pesca in caduta e a galla
Le prime sono fionde esili con elastici sottili e con cestello per lo più conico atto a contenere senza fatica una ventina di bigatti, come tutti i modelli con cestello conico vi è posta alla base di quest’ ultimo un appendice necessaria per una presa comoda e sicura.
Mi sento di consigliarvi di cambiare spesso gli elastici di queste fionde perché la loro fragilità è direttamente proporzionale alla sottigliezza del diametro degli stessi, e soprattutto temono la luce ed il calore in misura molto più alta rispetto ai modelli più grandi. Di tutti i tipi , ma soprattutto di questi più elastici è bene averne più d’ uno.
Le fionde per la pesca a media distanza
La fionda per il lancio dei bigatti a media distanza di pesca, si differenzia dai primi modelli sia per gli elastici più grossi che per la maggiore dimensione dell’ impugnatura e per la distanza dei rebbi. In ogni caso comunque, è sempre costruita in plastica come quelle più piccole.
Di questi modelli ne esistono due tipi, uno con il cestello conico e l’ altro con il cestello di rete, il conico va utilizzato quando i bigatti devono essere lanciati in pastura su una superficie d’acqua ristretta ove si necessità di maggior precisione e accuratezza, nel contempo se abbiamo necessità di spargere la “rosa” di bigatti su una superfice più ampia utilizzeremo invece la fionda con il cestello di rete.
Le fionde da pastura
Restano ora da analizzare solo i modelli di fionde da pastura, spesso costruite in alluminio con impugnatura in plastica (vedi foto, una per le distanze sotto i 60 mt l’ altra per le distanze over 60 mt) sono accessoriate con elastici potenti e cestelli molto ampi, concavi quanto basta per contenere palle di pastura o bigatti incollati delle dimensioni di un mandarino.
In questi attrezzi troverete sempre il cestello forato o a rete perché si riduca al minimo la resistenza che pone l’aria durante la fase di spinta del lancio. Con queste fionde, e la pastura della giusta consistenza, si possono raggiungere distanze oltre gli 80 mt.
Naturalmente sono allenamento e la buona abitudine di utilizzare sempre gli stessi elastici che aumentano la precisione del tiro che risulta essere poi la vera necessità quindi obbiettivo primario. Nonostante siano più resistenti dei precedenti modelli, anche questi elastici subiscono, anche se in forma minore, l’effetto della luce e del calore, ve ne accorgerete dalle screpolature che si formano sullo strato di materiale più esterno e dall’appiccicaticcio che noterete al tatto in prossimità della giunzione con i rebbi.
Quando succede non resta che sostituire semplicemente gli elastici per risolvere ogni problema. Curate sempre le vostre fionde, rotture dei rebbi o degli elastici pregiudicano drasticamente il risultato della vostra sessione di pesca, rovinandovi il piacere che da essa ne traete.
Non credo ci sia altro da aggiungere su questo argomento tranne che augurarvi di non incappare mai in una rottura di elastici con le mani fredde perché fa veramente male parlo per esperienza diretta.