Dopo aver visto la minuteria da portarci sempre dietro nelle nostre battute di pesca in torrente, e alle attrezzature indispensabili, veniamo agli atti pratici della pesca alla trota in torrente. Cercherò di spiegarvi nel miglior modo possibile dove andare a scovare le nostre amiche pinnute, come presentare loro l’esca e i movimenti da fare per renderle il piu possibile efficaci nelle varie situazioni.
In torrente potrebbe non essere cosi facile come si pensa, perchè le trote in un torrente hanno molti posti dove potersi nascondere in attesa del cibo: come ad esempio dietro ad un tronco sommerso, sotto un sassone o subito dietro oppure sotto alle cascatelle o nelle buche delle cascate, nell’immediato sottoriva, magari sotto una sponda erosa dalla corrente o nelle “morte” o addirittura in piena corrente così come anche nella corrente lenta dove esiste un fondo formato da ciotoli o sabbia o nei lunghi raschi di fondovalle. Vedremo piu dettagliatamente come andare a scovarle e quali montature utilizzare.
Come affrontare tronchi e piante pescando trote in torrente
Iniziamo con i tronchi che spesso si trovano nei torrenti o nei fiumi. Sono infatti tra i primi da sondare in quanto offrono alla trota riparo dal sole, dai predatori esterni al fiume come i volatili e un’ottima postazione di caccia.
In questi ambienti proveremo ad insidiare la trota usando una corona di pallini da calare in acqua per metà lunghezza circa e muovendola per tutta la lunghezza del tronco se non c’è molta corrente cercando di farla lavorare il piu’ possibile sotto lo stesso tronco.
Mentre, se c’è corrente abbastanza da trascinare la montatura verso valle, allora caleremo la nostra corona almeno un metro prima del tronco e, trattenendola leggermente, faremo in modo che l’esca viaggi sempre davanti ai piombi e la dirigeremo proprio sotto al tronco dove pensiamo ci sia la trota.
In caso di forte corrente allora opteremo per un piccolo pallettone ed un finale lungo circa 1 metro che caleremo nelle vicinanze del tronco in modo che l’esca si infili sotto presentandosi cosi alla trota.
Come sondare i grandi sassi nel torrente
Passiamo ai grandi sassi da sondare anche loro con una corona appoggiandola delicatamente sul sasso e fare scendere la parte finale in acqua come se cadesse qualcosa dal cielo. In questo modo, se la trota staziona dietro al sasso, sarà la prima cosa che vedrà e quindi sarà più propensa ad attacchare.
Se ci sono piu sassoni uno vicino all’altro potremo fare passare la corona in mezzo dove quasi sempre si creano delle piccole turbolenze schiumose e dove sicuramente troveremo la trota in cerca di cibo, o ancora lateralmente ai sassoni dove il torrente rallenta e forma delle piccole “morte” dove si va a posizionare il cibo trascinato dalla corrente e dove potrebbe nascondersi la trota. Oltre alla corona, in questo caso, sono ottime anche le olivette spaccate in quanto non formano una montatura troppo lunga ma offrono abbastanza resistenza alle correnti e si possono manovrare molto facilmente attorno al sassone.
Salti d’acqua e cascate, due ambienti da non ignorare
Troveremo le trote sicuramente anche sotto i piccoli salti d’acqua o cascatelle, specialmente sotto la schiuma che si forma o anche lateralmente dove la corrente tende a rallentare e quindi dove si deposita il cibo trascinato dalla corrente.
Qui useremo la solita corona di pallini calandola direttamente nella schiuma o sopra alla cascatella facendola scendere in corrente in modo da farla sembrare totalmente naturale. Oppure andremo a cercare lateralmente dove l’acqua rallenta calando la corona a monte facendola scendere lentamente in modo che il finalino preceda la corona, cercando di sondare eventuali sassi o piccole buche.
Troveremo trote anche direttamente sotto le cascate e dentro le buche che spesso si formano. Qui andremo ad utilizzare tre o quattro olivette spaccate oppure un pallettone che sceglieremo in base alla forza della corrente, sonderemo anche la parte finale della buca dove inizia a scorrere l’acqua e dove spesso si posizionano le trote in attesa del cibo. Nelle buche, se sono abbastanza grandi e profonde, potremo anche optare per una montatura da “passata” con galleggiante oppure con delle microbombarde sui 5/6 grammi da lanciare sotto la cascata e recuperare fino alla fine della buca.
I lunghi e larghi raschi di fondovalle
Passiamo ora ad un habitat che spesso troviamo nel medio/basso corso del torrente o del fiume di montagna, i lunghi e larghi raschi di fondovalle costituiti piu che altro da piccoli sassi e sabbia e molto spesso privi di ostacoli dove la trota trova un nascondiglio per attendere il passaggio delle prede ma che deve sempre stazionare in corrente e muovendosi spesso da una parte all’altra del corso d’acqua.
I lunghi raschi li dovremo affrontare in prevalenza con le spiraline o rodolon ma anche con delle micro bombardine sui 5/6 grammi. Lanceremo a monte verso la sponda opposta del raschio e recupereremo bene o male alla stessa velocità della corrente facendo lavorare e bombardine quasi in superficie mentre il rodolon lo faremo lavorare sul fondo facendolo rotolare (da qui il nome) sui sassi e la sabbia.
Per la micro bombarde useremo un finale all’incirca lungo 1 metro o poco piu perchè dovendo lavorare piu che altro verso la superficie dovrà essere distante dalla bombarda che potrebbe infastidire la trota. Invece con il rodolon potremo usare diverse lunghezze per il finale a seconda del tipo di fondale; se si ha un fondale prevalentemente costituito da sabbia opteremo per una lunghezza oltre i 60/80 cm in quanto dovra essere trasportato dalla corrente in modo quasi lineare. Mentre, se si è in presenza di un fondale con sassi o ciotoli, allora alla nostra spirale legheremo un finale non troppo lungo (direi su 40/50 cm) perchè dovremo guidarlo assecondando i saltelli che farà la spirale rotolando sui sassi e quindi dovremo oltre a recuperarlo alla stessa velocita della corrente anche tenerlo leggermente teso in modo di non fare incagliare la spirale tra i sassi.
Torrentelli, canaletti e rogge
Passiamo ora ai piccoli torrentelli, canaletti, e rogge che piu’ che altro si trovano nelle zone pianeggianti o nelle pianure ai piedi delle montagne.
I torrenti di piccole dimensioni che si trovano ai piedi delle montagne e spesso e volentieri passano sotto boscaglie o comunque con fitta vegetazione sono da affrontare con canne corte e montature molto leggere come ad esempio delle coroncine corte sui 3 grammi o con olivette spaccate sempre molto leggere. Cercando di stare il più attenti possibile a non fare rumore o movimenti bruschi che potrebbero spaventare le trote, sonderemo tutti i sassi, le piccole buche o i saltelli e scalini naturali stando il più possibile lontano dalla sponda.
La stessa cosa faremo anche per affrontare le rogge di fondovalle o campagna ma dovremo scegliere di volta in volta il tipo di montatura da usare, in quanto le rogge possono avere diverse conformazioni, lisce senza ostacoli tipiche delle campagne o con sassi all’interno tipiche dei fondovalle oppure abbastanza profonde e con vegetazione sul fondo che affronteremo scegliendo tra montature leggere quali piccoli rodolon per quelle lisce senza ostacoli, con delle cornocine di pallini lunghe al massimo 30 cm per quelle con sassi o altri ostacoli per finire con montature con galleggiante dove troveremo le rogge con vegetazione sul fondo.
Per quanto riguarda i canali o canaletti dovremo vagliare ogni volta in base alla loro grandezza e profondità e velocita della corrente ma spesso ci troveremo costretti ad usare piccoli pallettoni che ci permetteranno di contrastare la corrente e quindi fare lavorare l’esca il piu possibile sul fondo oppure con galleggianti e montatura da passata sui 3 – 4 grammi effettuando piccole trattenute per presentare il meglio possibile l’esca.