L’apertura della trota è un momento che potremmo definire quasi mistico per i pescatori italiani. Per mesi abbiamo lasciato waders e canne da pesca in cantina in attesa della tanto agoniata ultima domenica di febbraio, i giorno in cui ogni amante della pesca della trota può tornare nel suo habitat naturale: Il torrente!
Ogni pescatore ha la sua filosofia personale sull’apertura della trota. C’è chi si aspetta grandi pescate proprio perchè le trote non vengono pressate da diversi mesi, e chi preferisce defilarsi per le temperature ancora bassine e per la grande quantità di persone che si presenteranno in riva al fiume. La verità però è che presto o tardi tutti finiamo a fare un’apertura nella nostra vita da pescatori, e non è il caso di farci trovare impreparati.
Quest’anno, a differenza degli anni scorsi in cui per l’apertura sono stato in Trentino, ho optato per qualcosa di più “comodo” per i pescatori Milanesi: il tratto no kill del fiume Serio di Ponte Nossa.
Se siete amanti di questo tipo di pesca credo che avrete sicuramente già sentito parlare di questo bellissimo tratto di fiume incastonato nella val Seriana, e ottimo esempio di quello che una buona gestione può fare con poche e semplici regole: Pesca assolutamente no kill da effettuarsi con esche con amo singolo senza ardiglione.
Proprio per queste giuste regole spesso mi tocca andare a fare rifornimento di artificiali nonostante la mia cassetta si già ben fornita. Togliere le ancorine ai miei artificiali è sempre un’operazione che mi lascia un po’ perplesso, per questo cerco di optare per esche che nascono già con ami singoli e al massimo intervenire schiacciando l’ardiglione. Proprio per questo motivo il sabato ho fatto il pieno di rotanti con amo singolo (una delle mie esche preferite in torrente) e di Fiiish Black Minnow
Questa è l’esca definitiva, sembra di pescare con il vivo!
Per chi non conoscesse i black minnow sono esche siliconiche che nell’ultimo anno hanno riscontrato parecchio successo tra i pescatori a spinning di moltissime discipline. Non è raro infatti sentire qualche pescatore che si lascia andare ad esclamazioni tipo quella del nostro esempio. Il nuoto e le colorazioni di questa esca, il particolare sistema di montaggio e la possibilità di trovarli in varie misure e varie grammature della testa ne fanno davvero un’esca polivalente dalle possibilità quasi infinite.
Devo ammettere che non lo avevo mai provato, anche perchè non sono un grandissimo amante della pesca con le esche di gomma, ma sabato sera ho deciso di armarne un paio che avevo già comprato e infilarli nella borsetta prima di andare a dormire. Ed è stata un’ottima idea!
La mia apertura 2015 cominciata sottotono
Arrivati sul torrente monto subito un rotante e mi fiondo in una delle buche che ci hanno sempre regalato qualche pesce, una piccola lama bene visibile dalla strada e che spesso attira curiosi che dall’alto possono vedere trote di grandi dimensioni attaccare le esche dei colleghi in pesca. Guardandomi intorno mi accorgo che ci sono davvero molti pescatori. Dalla strada 4 o 5 mi guardano cercando di capire se riesco a cavare qualche pesce, ma i risultati tardano ad arrivare.
Siamo solo a inizio mattina, e decido di proseguire fermandomi prima a salutare alcuni amici bergamaschi che non vedevo da un po’ di tempo, e anche per farmi controllare la licenza in questo primo dei tre controlli che subirò durante la giornata.
Scendo nella grossa buca a valle della chiusa e mi unisco ad altri tre pescatori che stanno lanciando le loro esche, poi chiedo all’amico Alessandro arrivato sulla buca prima di me come stia andando e come sta pescando.
Per ora niente, ho messo su un ondulante per cercare di essere meno rumoroso rispetto a tutti gli altri che pescano a rotante e minnow!
L’idea non mi sembra stupida, però non sono convinto di usare un ondulante e così decido di provarci con il black minnow. Monto l’esca e mi sposto rispetto ai pescatori per provare a sondare i grossi massi sul fondo della buca facendo fare alla mia esca un movimento saltellante. Il primo attacco non tarda ad arrivare proprio mentre la mia esca tocca quei grossi boccioni, sento due leggere e inconfondibile tiratine in canna che però non vanno oltre.
Durante gli attacchi successivi sento diversi di questi attacchi, una riesco anche ad allamarla per qualche istante, prima di perderla. Prima che l’amo singolo mi tradisse riesco comunque a sentire che la trota non è di grandi dimensioni, per questo credo che fatici a raggiungere il mio amo inserito a metà esca. Le morsicate sulla coda me ne danno la riprova.
Però pesce ce nè, per cui continuo a battere imperterrito quella zona, perdendo ancora un paio di mangiate prima di quella decisiva a pochi metri dalla riva. Una bella trota sale decisa ad attaccare il mio Fiiish in caduta sui sassi e cerca di guadagnare subito il fondo. Si dimostra una vera lottatrice che fa impallidere anche la trota più grossa che ho preso negli ultimi mesi passati a svernare in laghetto. Non sono un grande amante delle misurazioni, un amico mi avvicina dicendomi che sarà sui 40 cm, secondo me anche meno, ma resto comunque affascinato dalle pinne e dalla combattività di questo pesce che, anche una volta portato a guadino, non smette di combattere.
Slamo la trota con poca fatica, in questo l’amo senza ardiglione mi da una gran bella mano poi, stando attento a toccare il pesce il meno possibile e soprattutto con le mani bagnate, ridò la liberta a questa piccola grande guerriera che guadagna il fondo in poco tempo.
Sono piacevolmente colpito dal mio Fiiish, del resto quando cambi esca e in pochi lanci cominci ad avere già buoni risultati non puoi che innamorarti di questa esca, infatti continuerò a pescare per il resto della giornata con questo bellissimo siliconico. Anche perchè con il suo innovativo sistema di armatura mi ha permesso di pescare quasi tutto il giorno senza regalare esche al fiume. Un gran bel vantaggio sia in termini economici che dal punto di vista del morale. Infati non c’è niente di più disarmante che lasciare sul fondo decine di esche.
La pressione di pesca è stata la vera vincitrice di giornata, infatti nonostante mi dispiacesse abbandonare una buca dove stavo effettivamente prendendo, l’arrivo di una decina di pescatori attirati dalla mia cattura mi ha costretto a desistere. Normalmente avrei combattuto coi denti per salvaguardare il mio posto, ma in questi ambienti così belli non riesco ad avercela con gli altri pescatori, anche se mi lanciano sotto i piedi. Dopotutto è l’apertura, e se così tanti pescatori decidono di venire a pescare in queste zone rispettando i regolamenti credo che si meritino di bucare qualche pesce anche loro e di provare cosa vuol dire avere queste meraviglie in canna