Tutto il polverone mediatico alzato dalla delibera ferrarese che in questi giorni ha praticamente monopolizzato le pagine web che trattano di pesca sportiva in Italia (questo blog compreso ndr) si arricchisce con un nuovo capitolo: un comunicato rilasciato da due delle più grandi associazioni di pesca sportiva italiane: Fipsas e Arcipesca-FISA.
Le due associazioni seguono quindi l’esempio del comunicato inviato dalla provincia di Ferrara e dalle pagine del sito della Fipsas di Ferrara pubblicano questo documento in formato pdf dove si difendono le scelte fatte in consulta. Bisogna infatti ricordare che le due associazioni hanno preso parte attivamente alle consilte che hanno sfornato la famigerata delibera per ripristinare la biodiversità nei canali ferraresi facenti parte del progetto Rete Natura 2000.
A fare eco al comunicato delle due associazioni si unisce Coldiretti con un suo comunicato rilasciato anchesso sul sito della Fipsas Ferrarese.
Il comunicato congiunto di Fipsas e Arcipesca
In riferimento ai commenti e alle foto apparsi su alcuni siti Internet in seguito all’attuazione di un programma di ripristino della biodiversità in alcuni canali della Provincia di Ferrara, le Associazioni F.I.P.S.A.S Provinciale e Arcipesca—FISA Ferrara che, assieme alle rispettive Associazioni Regionali, rappresentano la maggior parte dei circa 20.000 pescasportivi che praticano le loro attività nelle acque del piano e in luogo di questi fanno parte della Commissione Ittica Provinciale di Ferrara, portano a conoscenza che:
- di concerto con gli altri soggetti coinvolti nel progetto, le associazioni summenzionate si sono fatte promotrici di tale iniziativa all’unico scopo di tutelare il patrimonio ittico locale ed in questa ottica hanno approvato in Commissione il progetto;
- contrariamente ai numeri falsi e artificiosamente gonfiati fatti circolare da alcuni, è di dominio pubblico che il numero dei pescatori lungo le sponde dei canali sta diminuendo principalmente per il motivo che ormai tutti sappiamo: il siluro in alcuni canali rappresenta una biomassa eccessiva a discapito di tutte le altre specie sia autoctone sia alloctone — poco importa — le quali sono tutte preda di questa specie fortemente invasiva.
Da questa situazione di conclamato squilibrio della fauna ittica ne deriva una fortissima penalizzazione dell’agonismo pescasportivo. Per comprenderne la portata basti ricordare che la F.I.P.S.A.S. svolge la sua maggiore attività agonistica nei campi gara della provincia di Ferrara sia a livello nazionale che internazionale, con un indotto di circa 80.000 presenze annuali, che vanno a incidere in modo significativo sul reddito di tante strutture di ristorazione e turistico-ricettive del territorio.
Per le ragioni sopra esposte, F.I.P.S.A.S. e Arcipesca Fisa, unitamente ai Ricercatori deII’Università di Ferrara e all’Ente territorialmente competente, hanno promosso e credono nella validità di questo progetto, che è stato valutato positivamente da tutti i membri della Commissione Ittica Provinciale, come si può evincere dall’Atto N. 6705 DEL 31/10/2014, che è stato emesso in assoluta conformità con le vigenti normative.
Per la parte operativa il progetto è svolto da pescatori di professione con regole e modalità stabilite dal suddetto Atto, sotto il controllo della Polizia Provinciale. Il numero dei pescatori è ristretto a quelli abilitati alle operazioni da un apposito e specifico corso formativo. Il calendario delle operazioni, il numero delle squadre ed i canali nei quali si svolgono le operazioni sono pubblicati sul sito della Provincia, quindi consultabili da chiunque. Sempre in ossequio alla trasparenza, è possibile per chiunque seguire lo svolgimento delle operazioni semplicemente recandosi sui tratti di canali calendarizzati.
Per quanto sopra esposto, le Associazioni F.I.P.S.A.S. e Arcipesca Fisa Ferrara non intendono tollerare oltre le prese di posizione del tutto artefatte e inconsistenti e i commenti denigratori che compaiono su alcuni blog in rete, per cui si riservano di agire nei tempi e nei modi appropriati a tutela della propria immagine.
Le mie considerazioni a riguardo
FIPSAS e Arcipesca difendono quanto fatto in consulta, però questo comunicato pecca in più punti e più passaggi:
- È vero che molti sono contrari alla delibera perchè pescano il siluro e sono amanti di questo pesce che, mettiamola come la si vuole, ma ha un suo impatto sull’ecosistema, questo è innegabile. Ma molti (tra cui io da queste pagine) polemizzano sul fatto che un tentativo di contenimento del siluro fatto con delle reti, e lasciato in mano a pescatori che guadagnano soldi nel vendere il pesce che pescano, mette a repentaglio non solo il siluro, ma tutti pesci presenti in quei canali (compresi breme e black bass cari agli agonisti).
- Si fa riferimento all’indotto che la pesca agonistica riesce a fare in questa provincia e che sarebbe a richio, fatto sta che non si possono ignorare i pescatori non agonisti, che non credo di dire un eresia se affermo che sono quasi certamente più che gli agonisti. Non si può parlare dell’indotto della pesca agonistica senza prendere in considerazione quello che potrebbe essere l’indotto di aziende del settore, enti turistici e quant’altro legato a quello che potrebbe essere la pesca vista come un mezzo per attrarre turisti. Turisti che, anche qui non credo di dire un eresia, in queste acque troverebbero molto più interessante la pesca degli alloctoni presenti (siluro in primis). Si prenda l’esempio del lago di Viverone.
- L’ “ossequio alla trasparenza”, argomento di cui io sono stato il primo promotore da queste pagine e al telefono con più di una persona legate al progetto, e di cui le associazioni dicono essere così evidentemente rispettose non è poi così trasparente: Si fa riferimento a un calendario preciso pubblicato sul sito della provincia ferrarese ma sinceramente invito chiunque ad andare sul sito e a cercare tali informazioni. Utilizzado la funzione di ricerca del sito, con parole chiavi come Calendario, Siluro, o pesca; le infomazioni che ne escono sono al massimo i documenti di cui abbiamo già parlato, questo almeno ad oggi, 20 novembre 2014.
Dai documenti si possono evincere soltanto dei periodi e un range di date. Se le due associazioni volessero dare riprova della loro trasparenza le inviterei a pubblicare una volta per tutte un benedetto link così che tutti possano goderne (siamo nel 2014 e un copiare e incollare un link non è certamente un tabù tecnologico). - “Per quanto sopra esposto, le Associazioni F.I.P.S.A.S. e Arcipesca Fisa Ferrara non intendono tollerare oltre le prese di posizione del tutto artefatte e inconsistenti e i commenti denigratori che compaiono su alcuni blog inrete, per cui si riservano di agire nei tempi e nei modi appropriati a tutela della propria immagine.”
L’ultimo passaggio è davvero il più esilarante di tutti i dimostra, una volta di più, un’arretratezza di pensiero e una ignoranza abissale su ciò che è il web e le dinamiche che vi circolano. L’unico punto su cui posso essere d’accordo è quello relativo ai commenti denigratori, infatti invito sempre chiunque a non sfociare nella volgarità fine a se stessa in merito all’argomento, ma tutto il resto è assolutamente indecente. Non è possibile nel 2014 leggere ancora minacce, perchè di questo si tratta, a chi pubblica su un blog o su un magazine online. Personalmente ritengo di aver sempre professato da queste pagine parlando di fatti concreti, riportando sempre fonti e documenti e non di “prese di posizione del tutto artefatte e inconsistenti”. Ho “punzecchiato”, per così dire, associazioni, province ma anche contestatori e i famosi “leoni da tastiera”, tutti allo stesso modo, cercando di essere sempre critico e autocritico verso me stesso in primis. Ma questo è un Social Blog, dove lo spazio per le proprie idee e argomentazioni non lo si nega a nessuno. Per cui invito chiunque voglia usare questo spazio per esprimere i suoi concetti a farlo!
Forse Fipsas e Arcipesca non sono abituate a questa pressione mediatica, del resto i mezzi di informazione classici non si sono mai interessati più di tanto alla pesca sportiva, ma siamo nel terzo millenio e ormai internet è uno strumento alla portata di tutti. Benvenuti nell’era del web!
Pessima risposta quella della FIPSAS. Che non perde mai l’occasione di mostrasi per quello che è…una lobby di garisti, sempre pronti a passare sopra gli interessi di tutto ciò che non sia agonismo.
Si riempiono sempre la bocca sulle favolette sul siluro che distruggedivoracannibalizza quando hanno distrutto il bacino del Po e del Tevere infestandoli con le loro breme.
Dopo questo sfogo, a mio avviso, un intervento per cercare di aiutare il ripristino della biodiversità è necessario ma occorrerà, una volta per tutte, che il mondo della pesca si dia una svegliata e si cominci a creare un fronte comune.
Altrimenti resteremo sempre in balia di predoni ed associazioni di agonisti che, a mio parere, ben poco hanno a che vedere con il vero spirito della pesca.
In conclusione non mi trovo d’accordo nemmeno con l’articolo di Luca Raldiri (sono in vena polemica =) ), nel punto 2 delle sue considerazioni. Il turismo non deve essere una scusa per giustificare l’espansione e la difesa degli alloctoni,
ma deve essere invece un incentivo per tentare di recuperare tutto quello che negli anni l’oculata gestione ambientale italiana (è sarcastico…) ha distrutto.
Ricordiamoci che tra i nostri autoctoni ci sono (o c’erano) la trota marmorata, il luccio italico, il temolo pinna blu, lo storione ladano (uno dei pesci ossei più grandi al mondo…), e molti altri.
Ciao
Ciao Stefano, prendo la tua polemica con molta filosofia 😉 effettivamente posso dare ragione alla tua personale chiave di lettura. Però devi anche tenere da conto che certi alloctoni ce li abbiamo, e ormai non li eradicherà neppure il padre eterno. E sto pensando tipo al Siluro in Po. Ma qui entriamo in una discussione che meriterebbe da sola “solo” un qualche migliaio di parole.
Il punto due della mia analisi era soprattutto per ribattere al comunicato Fipsas in cui si fa leva proprio sull’indotto economico della pesca agonistica.
Quello che mi domando io invece e come pensano di fare una volta tolti gli “alieni” per ripristinare la biodiversità autoctona senza cambiare gli habitat e ripristinarli come si deve fare,per poter dar la possibilità di deporre le uova,di crescere e proliferare ai “nostri”.
Recentemente sono stati fatti dei ripristini di habitat in alcune rogge della bergamasca con degli ottimi risultati;ma stamo parlando di corsi infinitesimi rispetto ai canali e fiumi che si stanno prendendo in considerazione.
Già solo questo deve far riflettere su come raccontano storielle di tempistiche oltre i 10 anni lasciando campi gare e corsi d’acqua completamente vuoti,a loro dire,per poi reimmettere autoctoni.
Per me semplicemente ributteranno Breme e altre specie pseudoautoctone che servono solo per gare e introiti della fattispecie.
Solo storielle per denaro:inaccettabile
Quercia, non è solo un tuo pensiero, ma questo dato è già stato pubblicato da più portavoci di settore, è anche contro questo che la petizione vuole combattere