Una popolazione ridotta a poco più di 50 individui che potrebbe essere salvata solo dalla sospensione della pesca a strascico.
I delfini del Maui sono chiamati “hobbit del mare” sono lunghi al massimo poco più di un metro e mezzo, nuotano in acque poco profonde nella parte settentrionale dell’isola. La minaccia principale a questa sottospecie è la pesca. Questo raro delfino potrebbe salvarsi, secondo gli scienziati, soltanto con un intervento immediato.
L’allarme lanciato dagli scienziati in Nuova Zelanda sulla pesca a strascico
Gli scienziati del comitato scientifico di IWC (Intenational Whaling Commission) si sono riuniti lo scorso giugno e il rapporto è la sintesi delle conclusioni a cui gli scienziati sono giunti. Pure riconoscendo gli sforzi fatti dalla Nuova Zelanda è necessario vietare subito i sistemi di pesca più invasivi e pericolosi per questi delfini, dicono gli esperti.
Ogni anno, secondo le stime 3-4 delfini vengono uccisi dalla pesca, ma una perdita di questo genere è insostenibile secondo gli scienziati per una popolazione di circa 50 adulti. Nella situazione attuale, hanno spiegato gli scienziati, è impossibile che la specie si salvi. Inoltre la commissione ha chiesto che venga fornito un rapporto annuale delle azioni di conservazione.
Barbara Maas, specialista delle specie in via di estinzione ha dichiarato:
Le misure di protezione attuali sono un mix arbitrario di zone di esclusione della pesca incoerenti e biologicamente senza senso
Il professore associato di zoologia dell’Università di Otago Liz Slooten si chiede come possa la Nuova Zelanda dare lezioni al Giappone sulla pesca alle balene se non riesce a salvare i delfini di Maui, nonostante abbia tutte le indicazioni su come dovrebbe agire.
La comunità internazionale è in attesa che la Nuova Zelanda faccia la cosa giusta: ora è diventato davvero urgente