L’organizzazione scoperta dalla guardia di finanza di Venezia, dopo un’opeazione durata due anni, commercializzava illecitamente, in tutta Italia ed anche all’estero tonnellate di vongole pescate abusivamente nella laguna di Venezia, con sistemi e attrezzi dannosi per l’ecosistema.
L’operazione denominata «Laguna reset», ha sgominato una organizzazione specializzata nel commercio di vongole pescate abusivamente provvedendo a una serie di arresti e sequestri in tutta Italia. L’organizzazione infatti aveva basi in Veneto, Lazio, Campania, Sicilia ed Emilia Romagna.
I sequestri della guardia di finanza di Venezia
Sequestrate, tre ditte operanti come centri di spedizione e depurazione di molluschi, 16 imbarcazioni da pesca per il valore complessivo dei beni sequestrati ammonta a oltre 5 milioni di euro. I reati contestati vanno dall’associazione per delinquere, ricettazione e frode in commercio al falso ideologico in atto pubblico e danneggiamento aggravato.
Sette le personesottoposte a custodia cautelare in carcere e molti gli arresti domiciliari scattati. Il fenomeno associativo finalizzato al danneggiamento aggravato del fondale lagunare è stato contestato nei confronti dei pescatori di frodo organizzati con un sistema di pali (sentinelle) posizionati in punti strategici della laguna per controllare i movimenti della Guardia di Finanza e delle altre forze di polizia. Agli arresti domiciliari pertanto è finito Jurghen Michieli, pescatore di Burano, metre altri 15 tra pescatori e relativi «pali» sono stati destinatari di obbligo di dimora dalle 22 alle 7