Il blog della pesca

Barbi pescando all’inglese

Sono le 07:30 del mattino e fa un freddo cane che se qualcuno prova a sputarmi in un occhio, lo sputazzo congela più in fretta del input che arriva alla mano per fare le corna, unico problema che quando arriva è come se pigliassi un pugno!

Ieri sera mi son procurato della pastura Ultimate match pro breme (la solita) di Trabucco, a cui, per l’occasione ho voluto aggiungere della terra fine di fiume sempre di Trabucco. Questa operazione si è resa necessaria perchè Il pesce, nel mio spot abituale, si è spostato più in centro lago, lontano dalle risorgive fredde, a una profondità variabili tra i 7 e gli 11 metri.

Quindi il mix terra più pastura si è reso necessario per portare il composto più velocemente sul fondo. Considerando poi l’acqua fredda, i tempi di scioglimento si allungano, e non dimentichiamo che c’è di mezzo anche il problema predatori che paiono attivi oltre modo in questi giorni…

Quindi per risolvere quest’ultimo problema correggo lo sfarinato con due cucchiai da caffe’ di colorante nero, e su due chili di composto vado ad aggiungere circa 8 etti di terra. Essendo la terra gia’ umida ho aggiunto un 10% di acqua in meno per darle la giusta consistenza.

Per porre rimedio all’intoppo del ritardato scioglimento della palla sul fondo aggiungo circa 200 grammi di bigatti morti, la loro presenza aiuta le palle ad aprirsi prima sul fondo ma, a differenza dei bigatti vivi che si muovono disgregando, non c’è pericolo che si aprano a mezz’acqua per colpa del movimento repentino.

Quindi dopo aver aperto canne panchetto e tutto il necessario mi preparo per lanciare in acqua una lenza
scorrevole composta da un galleggiante da 20 grammi con circa un 40 % di piombo a dischi e Una biglia da 10 grammi. Pochi pallini del 3 a tarare e una brillatura da 45 centimetri realizzata con lo 0,30 finiscono la lenza a cui vogliono dare fiducia.

Lancio… Entra in acqua, scende abbastanza velocemente e vedo a 50 metri il mio fischione giallo entrare in Pesca. Ora che la lenza è in acqua preparo una quindicina di palle di pastura grosse quanto un mandarino e, con cadenza regolare, inizio a fiondarle in prossimità del mio waggler.

Passa circa un ora senza vedere una minima tocca al che mi chiedo se stia facendo una pesca corretta o se stia sbagliando qualcosa. Noto ancora brina sull’erba in prossimità della mia postazione e mi convinco quindi che il pesce non sia ancora attivo causa freddo.

Passa una mezzora in cui durante l’attesa incollo un bel chilo di bigatti vivi con ghiaietto, ed inizio a fiondare due belle palle proteiche e mi metto in attesa. La mangiata non si fa attendere, un tintinnio e poi un affondata secca, veloce! E altrettanto lo è la ferrata.

Vedo la mia Artax 951 piegata sotto il peso considerevole del pesce che ad un certo punto pare stia dando colpi con la testa! Comportamento strano per una breme, e comincio a credere di aver a che fare con un gatto africano, ma quando lo Porto a galla scopro con piacere che si tratta di un barbo e di buona taglia per giunta!

Lo guadino e una volta preso in mano stimo sia sul chilo e mezzo, soddisfatto lo metto in nassa e rientro in pesca ed insisto con gli incollati, perche’ se tanto mi da tanto un barbo non gira mai solo. E d’infatti la seconda partenza non si fa attendere. Ma questo pare più piccolo del precedente, ma non importa, perchè mi sta procurando divertimento e gliene sono grato.

Lo salpo e già è storia vecchia, pochi minuti e aggancio il terzo e questo sembra inferocito come una tigre ferita! Passano 10 minuti buoni in cui comincio a dubitare che il mio terminale dello 0,12 regga a queste testate.

Dopo aver fatto ricorso più volte alla frizione dell’Alcedo di turno, sotto Riva cerco di controllare le sue sfuriate sbloccando l’anti ritorno e cedendo all’occorrenza solo quei pochi metri necessari a domare i suoi guitti senza cedergli un metro di lenza più del dovuto. Lo guadino con soddisfazione, sarà sul chilo e otto.

Be vediamo se prendiamo il quarto…

Ma il quarto non arriva temo di aver smosso troppo le acque con questi tre cocciuti testoni.

Passa mezz’ora e quando inizio a pensare di smontare tutto ecco alcune brevi tocche… Oila’ !!! Quindi riprendiamo da capo… Invece i tremolii indicano un cliente diverso, infatti alla starata ferro ed ecco un pesce che seppur combattivo nulla ha in comune con i tre precedenti. La guadino, e una bella breme fa compagnia ai barbi nella nassa.

Giunge una telefonata .. È il Paolo, il nostro Paolo (c’e’ ne sono altri?) che quando mi domanda dove sono mi risponde “5 minuti sono li”.

Inizio a smontare tutto e quando devo caricare ecco il Paolo che mi saluta e mi da una mano a portare via la roba. Un panino e un pomeriggio a chiacchierare conclude la giornata di pesca che da tanto, troppo tempo aspettavo con ansia.

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