Penso che il famoso esperto di sopravvivenza e mangiatore dell’impossibile Bear Grylls (noto all’anagrafe come Edward Michael Grylls) non abbia bisogno di molte presentazioni.
Recentemente mi è capitato per le mani un suo libro e sfogliandolo senza troppo interesse sono arrivato ad un capitolo che ha attirato la mia attenzione: La pesca.
La pesca come la vive Bear Grylls
Il buon vecchio Bear Grylls durante le sue trasmissioni ci ha abituato a scene in cui si divora insetti, serpenti, scorpioni e qualsiasi altra bestia con o senza zampe vi venga in mente. Per cui immagino che per lui l’idea di pranzare con una bella trota sia quasi come pensare ad un pranzo di natale.
Nel libro Bear Grylls non si dilunga molto in spiegazioni tecniche o grandi consigli su come pescare per sopravvivere in casi estremi, non è nel suo stile, e probabilmente non è abituato ad avere a che fare con le acque italiane (lo sfido apertamente a catturare una trota nelle nostre acque con i suoi metodi), dopo tutto bisogna ricordarsi che Bear non è un pescatore!
Si limita a dire giusto un paio di tecniche come la pesca a mosca o più in generale la pesca con le esche artificiali, giusto perchè i materiali da utilizzare sono meno ingombranti e più facili da trovare di altre pesche. Niente di che insomma.
Lui però non usa canne da pesca, diamine lui è Bear Grylls! Lui i pesci li cattura con le mani!
E se i pesci non ci stanno al massimo tira fuori un bastone, ma guai ad usare una lenza! Un bastone è più che sufficente!
Sembra quasi guardarci tutti e deriderci con quella sua bella trotina in mano presa dopo un avvicinamento furtivo (con una giacca arancione fluo) e con una secca legnata alla vecchia maniera.
È proprio il caso di dire che quest’uomo ne sa una più del diavolo, infatti una volta Bear Grylls ha fatto una battuta di pesca… e i pesci hanno riso!