Viene difficile illustrare il proprio stato d’animo quando si prende atto di alcune delle decisioni assunte dai nostri organi di Governo
Con queste parole la Fipsas inizia a parlare del fatto quote tonno rosso che negli utlimi mesi ha fatto parlare molto di se.
Naturalmente è ben chiaro ad ognuno di noi che certamente i Ministri non sono i responsabili diretti di quanto approvano: prima del loro giudizio c’è stato un lavoro specialistico all’interno del Ministero per individuare le scelte “migliori” da imporre al Paese o nei confronti di specifiche categorie direttamente investite da tali provvedimenti. Ma, tra chi predispone i provvedimenti da adottare, chi è che giudica quali siano… le scelte migliori. E migliori per chi? E’ per questo che alcune decisioni prese lasciano fortemente perplessi con sentimenti contrastanti.
O forse dobbiamo chiederci come una burocrazia ipertrofica, perennemente in ritardo rispetto al resto del mondo, fortemente inadempiente persino con chi fornisce opportunità di lavoro e sviluppo economico in campi di eccellenza italiani come il turismo vacanziero, sportivo-ricreativo e la nautica, possa poi alla fine decidere “da sola” quale sia la “scelta migliore”?
Il Presidente Federale Ugo Matteoli si esprime riguardo alle quote tonno rosso
Sono amareggiato più che sorpreso dagli ultimi sviluppi; una vicenda dai contorni non molto chiari che, oltre a danneggiare il movimento della pesca ricreativa in generale, azzera anni di lavoro e collaborazione con le istituzioni e con stessa la pesca commerciale
Pare infatti che in questa occasione le associazioni della pesca sportiva non siano state neppure prese in considerazione per arrivare alla decisione di limitare a 10 tonnellate la quota riservata ai pescatori sportivi.
Considerazione della redazione
Personalmente viene da chiedersi se certe situazioni siano provocate soltanto dalle istituzioni che (come ormai ci siamo abituati) non riescono a trovare soluzioni idonee e a guardare oltre al solito dio denaro oppure se sia anche il sintomo di una federazione “debole” e incapace di far valere le proprie idee e la propria voce la dove c’è più bisogno.