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Sequestrati 6 chilometri di reti nel Parco del Mincio

carpe sequestrateIl copione è sempre lo stesso oramai, più di 6 chilometri di reti sequestrate in pochi giorni nei laghi di Mantova per raccogliere in tutto quasi 30 quintali di pesce (Imprigionati nelle reti centinaia di cefali, breme, carpe e carassi, di ogni dimensione) e caricarli su furgoni frigo già pronti al trasporto e alla commercializzazione illegale.

Tutti i fermati – sei in una sola notte – provengono dall’Est Europa: per loro denunce e multe, poi la libertà. Le Guardie del Parco del Mincio, della Fipsas, della Provincia, del Nucleo navale delle Guardia di Finanza, della Polizia di Stato comando Stradale di Verona Sud e del Corpo Forestale dello Stato hanno tenuto d’occhio due furgoni nascosti nella vegetazione alle spalle della Rocca di Sparafucile, alle porte della città. I pescatori di frodo, dopo essersi probabilmente resi conto di essere stati scoperti, hanno acceso i motori e si sono messi in fuga.

Il blocco di uno dei due furgoni è avvenuto nei pressi di Desenzano e l’altro in un’area di servizio poco distante. Le persone a bordo, tutte di nazionalità rumena residenti in Italia, sono state identificate e sono tutt’ora in stato di fermo, e per loro sono scattate diverse sanzioni.

Maurizio Pellizzer, presidente del Parco del Mincio spiega:

Non sappiamo a quale mercato sia destinato questo pesce, catturato in zone non autorizzate e con tecniche e modalità illegali, approfittando del buio, ma di certo abbiamo dimostrato un grande coordinamento tra forze dell’ordine, anche davanti a delinquenti ben organizzati

Si indaga ora sull’organizzazione criminale e sui mercati destinati alla commercializzazione di prodotti che non sono solo parte di un ecosistema tutelato dal territorio del Parco del Mincio, ma che sopravvivono in acque pericolosamente inquinate, adatte solamente alla navigazione e ora oggetto di complesse bonifiche ambientali. Un problema tuttavia non solo mantovano, perché in tutta la Lombardia imperversano bande ben organizzate di pescatori di frodo che battono anche acque molto più sporche dove naturalmente la fauna è sempre meno presente.

Fonte:

Corriere

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