Il blog della pesca

Il torrente Castellano

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Il torrente Castellano scorre anch’esso per metà nella Provincia di Ascoli Piceno, infatti è pescabile dai confini col parco dei Monti della Laga passando per l’abitato di Valle Castellana, Castel Trosino ed Ascoli dove diventa affluente del Tronto proprio nella cosidetta “confluenza” sotto ai “mulini” dove inizia per altro il tratto no-kill del Tronto ai piedi della città picena.

Il Castellano è un fiume dalla difficoltà leggermente maggiore rispetto al Tronto, prima cosa per il suo avvicinamento: scomodo e pieno di rocce, e poi per la vasta irregolarità della portata d’acqua. Non avendo sbarramenti, oltre alla diga di Talvacchia ai piedi di Valle Castellana, è molto sensibile ai mutamenti climatici.

Anche qui il mio metodo di pesca non cambia, siamo sempre al tocco ma con qualche grammo in più perchè la corrente è veramente forte. Quindi opto per un pallettone da 5 gr. e ho la spiralina di piombo sempre in tasca, che innesco al momento per sondare una buca, avendo quindi sulla lenza dagli 8 ai 10 gr.

Le giornate di pesca che ho passato su questo fiume sono state sempre redditizzie dal lato dei numeri, ma lo sono di meno dal punto di vista della qualità, ovvero non ho mai incontrato una bella fario che mi abbia impegnato più di tanto, ma lo ripeto, per colpire il centro su questo fiume bisogna capirlo e capire il suo periodo buono.

Il fiume si articola con correntine molto violente che finiscono con una cascata di grande o lieve intensità e questo si ripete per tutta o quasi la lunghezza del corso d’acqua, è fatto diciamo a scaletta e quindi anche gli spostamenti sono impegnativi. Dai miei ricordi fotografici ho in mente quando, con la canna legata sulla schiena, mi impegnavo a salire sempre di più il fiume e quando pensavo che era la buca giusta mi fermavo per dare due “toccate” al fondale.

La fotoc che segue poi fu seguita da tante risate e dalla consapevolezza che era l’ultimo pesce della giornata, visto che ormai era tardi, stavo pescando a cavallo di una roccia che divideva il corso del fiume da una canalizzazione naturale che finiva sotto ad un masso gigante, non esito di più, col pallettone innescato due camole del miele tuffo la lenza in quel gorgoglio d’acqua; una ferrata pesante e la frizione che parte… ci siamo!

Ci siamo ho pensato… finalmente quella trota che dal castellano mi manca, e invece guardate un pò chi fa capolino…

Non so se si vede bene visto che il sole era accecante ma era davvero bello… ciao pescatori alla prossima!

Stefano

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