Negli ultimi giorni la provincia di Vicenza ha consentito l’abbattimento del cormorano con l’obbiettivo di proteggere le sue specie ittiche più prestigiose, come la trota marmorata e il temolo.
La provincia ha deciso di venire incontro alle pressioni dei gruppi di pescatori che da anni spingono perchè si cerchi di trovare una soluzione al problema. Secondo Mario Casolini, presidente del bacino di pesca Astico – Leogra:
È da tre anni che abbiamo in gestione l’acquacoltura di Velo d’Astico: è la più vecchia d’Italia essendo nata nel 1893, e lì abbiamo reintrodotto gli ultimi esemplari di trota marmorata trovati nei fiumi vicentini. Ma quando passa il cormorano, che è un uccello migratore, è un disastro. Abbiamo posizionato fili e nastri sopra l’avannotteria, e funzionano, ma il danno è comunque notevole. Ricordiamo che è una specie lagunare, non tipica della nostra zona: è arrivata qua forse perché disturbata nella sua area di origine. La caccia è l’ultima ratio, e si tratta tra l’altro di una specie non commestibile
Esclusivamente in alcune aree dei fiumi Astico e Brenta, verrà concesso l’abbattimeto da parte di personale del Corpo di polizia provinciale, coadiuvato da operatori muniti di regolare porto d’armi individuati in collaborazione con i direttivi dei bacini di pesca.
I licenziati, armati di carabina o armi di piccolo calibro, con munizioni atossiche potranno abbattere i cormorani e durante la pratica venatoria saranno vestiti di giallo come gli spaventapasseri che verranno poi sistemati in zona per rafforzare la dissuazione degli uccelli a fermarsi. Un tentativo quindi non tanto mirato a diminuire effettivamente il numero dei cormorani, quanto per cercare di instaurare nella specie una repulsioni per certe zone ritenute fondamentali per il ripopolamento dei corsi d’acqua.
Secondo l’europarlamentare Andrea Zanoni:
È un atto grave, perché oltre che far intervenire la polizia provinciale si è dato mandato ai cacciatori di cacciare una specie protetta. Valuterò la situazione: voglio sapere il tipo di parere dell’Istra e se sono stati attuati tutti i metodi alternativi: una deroga alla caccia è attuabile solo se sono dimostrati gravi danni e dopo il fallimento di ogni altro tentativo