Il blog della pesca

In mezzo scorre il fiume

In mezzo scorre il fiumeDopo l’ultima recensione di un film che abbiamo pubblicato su queste pagine la mia ricerca sui film che trattassero di pesca non poteva non fermarsi su In mezzo scorre il fiume, una storia che, devo ammettere la mia ignoranza, non conoscevo. Non so come ma questo film con Brad Pitt che pesca a mosca mi era proprio sfuggito.

La Trama

In mezzo scorre fiume è tratto dal racconto autobiografico di Norman Maclean (devo ammettere di non avere ancora capito se il cognome dell’autore si scriva Maclean o McLean), uno scrittore Americano proveniente dal Montana, più precisamente dalla città di Missoula.

Tutto il racconto è incentrata sul rapporto tra il protagonista (Craig Sheffer), suo fratello minore (interpretato da Brad Pitt) e gli insegnamenti che loro padre, un predicatore presbiteriano, gli ha impartito fin da piccoli. Buona parte di questi insegnamenti girano intorno alla pesca a mosca, che loro padre pratica e insegna con molta precisione, quasi maniacale.

Nel film vengono anche presentate le vite dei due fratelli nati sotto lo stesso tetto, e cresciuti con gli stessi insegnamenti, ma con caratteri completamente differenti. Norman infatti è più serio e coscienzioso, mentre Paul è il più scapestrato dei due.

Mentre Norman sceglierà la via del lavoro e dello studio fin da giovane, Paul preferirà trovare un lavoro “comodo” come quello del giornalista, che non lo porti troppo lontana dal Montana ma soprattutto dai suoi fiumi, senza in quale non riuscirebbe a vivere. Diventa discretamente famoso con l’appellativo del “giornalista pescatore” per alcune sue pubblicazioni e quando Norman rietorna a Missoula dopo gli studi deve ammettere che il fratello è diventato il miglior pescatore del mondo.

Oltre alla passione per la pesca Paul ha anche la passione per i tavoli da gioco e per l’alcool, due cose che insieme non vanno molto daccordo e che porteranno il fratello minore di Norman in un pericoloso circolo vizzioso, senza che il protagonisca riesca mai ad aiutarlo concretamente.

Conclusioni

Un bellissimo film, tratto a mio avviso da un bellissimo libro (Già comprato e che mi appresterò a leggere questa estate sotto l’ombrellone), sul finale, non può non colpire l’amarezza con cui Norman, ormai un vecchio pescatore a mosca ci lascia e che già dalle prime pagine del libro comincia a trasparire. Sembra infatti che Norman non sia mai riuscito realmente a perdonarsi il non essere stato in grado di aiutare Paul, anche se sa benissimo che il fratello non avrebbe mai accettato il suo aiuto.

Il libro, nonostante sia l’autobiografia di Norman Maclean è più un omaggio che lo scrittore fa a suo fratello, raccontandone la vita vista dal suo personale punto di vista, tra ammirazione e riluttanza.

Le stupende immagini di pesca e i magnifici paesaggi del Montana fanno poi da cornice a un film meraviglioso e che a mio avviso non si può fare a meno di vedere.

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