Perry convinto dai suoi compaesani decide di partecipare ad un concorso indetto da Field & Stream, che ovviamente vince a mani basse portando a casa un premio di 75 dollari. Capendo che questo pesce, oltre ad aver saziato lui e la sua famiglia per 3 giorni, può fruttare altri guadagni decide di inviare una lettera ad un’azienda di esche proponendo il nullaosta per l’utilizzo della sua immagine per scopi pubblicitari in cambio di alcune esche. La IGFA negli anni chiese più volte alla Creek Chub Bait se avevano traccia di questa foto ma le risposte furono negative.
Verso la fine degli anni 60 George Perry muore in un incidente aereo e con lui la sottile speranza di avere una foto di questo fantastico black bass da record.
Bill Baal, scrittore americano che ha dedicato 10 anni della sua vita per redarre un libro su George Perry e il suo bass, non ha dubbi sulla veridicità della foto.
La storia potrebbe concludersi qui, ma all’81° anniversario della cattura la rivista Augusta Chronicle outdoors riceve una mail contenente solo due parole “Happy Anniversary” con in allegato una vecchia foto con un uomo sorridente che ha tra le mani un black bass dalle dimensioni spropositate. La rivista invia la foto a Baal che smorza l’entusiasmo affermando che non è affatto sicuro che quella foto sia reale e non modificata con qualche strumento di Photoediting.
Mentre il record di Perry è stato battuto in maniera ufficiale nel 2009 da Manabu Kurita per soli 3 gr in più, il mistero sulla foto di Perry con la cattura che l’ha fatto entrare nella storia della pesca probabilmente durerà in eterno.