Proseguiamo il racconto del divertente week end di pesca in Trentino in compagnia di Trentino Wild Fishing, se volete leggere la prima parte potete trovarla qui
Anche la domenica la sveglia ha cominciato a suonare inesorabilmente alle 5, e alle 5 e 40 eravamo sotto casa di Max per partire verso l’alto fiume Noce.
Questo tratto di fiume non soffre degli stessi problemi con gli innalzamenti repentini, essendo a monte rispetto alla centrale idroelettrica.Inoltre la pesca in questo tratto si apre proprio oggi, per cui c’è la speranza di trovare trote affamate e non ancora punte.
Questo è posto da big marmorata, vediamo di farne uscire qualcuna di interessante
Anche Max si veste con noi e prepara la sua canna, intanto Baghy, il pastore tedesco di Max nonché mascotte di Trentino Wild Fishing ci gironzola intorno smaniosa di scendere sul fiume quanto noi.
Lentamente cominciamo ad alternarsi scendendo verso la centrale idroelettrica.
È proprio durante uno dei nostri spostamenti che mi trovo di fianco a Max, e riesco a guarda come pesca.
Cerca in quella zona, qui sotto dovrebbe essercene una bella grossa
Colgo al volo il consiglio di Max e lancio il mio rotante martin del 9 vicino a un arbusto sull’altra sponda, lo recupero facendolo passare in corrente e arriva la mangiata decisa.
Max salta come un matto, sembra più felice lui di me; porto a riva la bella marmorata intorno ai 45 cm e Max mi scatta la foto di rito prima del rilascio.
Continuiamo entrambi a sondare questo spazio in cerca della “sorella” della mia marmorata, poi ci spostiamo poco più a valle e questa volta tocca a Max scappottare, anche lui con una bella marmorata che ha attaccato su un pesciolino artificiale dalle dimensioni generose. Nonostante Max stesse pescando pesante, anche per fare un po’ selezione sulla taglia la marmorata non ha saputo resistere.
Arriviamo a fine tratto con il sole che comincia spuntare con i primi deboli raggi da dietro alle montagne. Mentre io e Lino dedichiamo ancora qualche lancio alle ultime buche, Alessandro e Max iniziano a risalire battendo contemporaneamente le due sponde opposte.
Dopo aver passato il ponte pedonale da cui avevamo iniziato scopro che anche Alessandro è riuscito a scappottare, addirittura con una doppietta in rapida successione. Essendo da solo sulla sponda di fiume ha però optato per non perdere tempo con foto e quant’altro, preferendo rilasciare subito le catture.
Continuando la nostra risalita abbiamo incontrato anche altri pescatori, alcuni con esce artificiali, anche se la maggior parte con esche naturali. Parlando con loro abbiamo saputo che a quanto pare siamo gli unici ad essere riusciti a catturare qualche trota in mattinata. Incontreremo solo un altro pescatore con una trota marmota veramente big all’attivo. Beato lui.
Stiamo chiacchierando ancora della cattura del pescatore appena incontrato e intanto prendiamo in giro Lino che è ancora fermo a zero, che lui salta sul posto tirando la ferrata.
Eccola!
Ora che anche Lino è più sereno proseguiamo la salita, anche con Alessandro che riesce a trovare un punto per attraversare e raggiungerci sulla sponda sinistra. Sfortunatamente prima della traversata inciampa e finisce in acqua bagnandosi. Nessun problema, in macchina abbiamo il cambio.
Arrivati al confine con la zona No Kill peschiamo nelle ultime due pozze e ci divertiamo con le foto di gruppo, anche aiutati dal bellissimo panorama.
Finita con questa zona di pesca saltiamo sulla strada e ritorniamo verso la macchina chiacchierando.
Alessandro si cambia mentre noi chiacchieramo con un guardia pesca
Ho notato in questi giorni di aver visto più guardia pesca negli ultimi fue giorni che in un anno intero di pesca nelle acque del resto del nord Italia. Almeno nei luoghi dove sono solito pescare in Lombardia. Forse è anche per questo che il Trentino è uno dei pochi posti che vengono ancora definiti dei paradisi per la pesca in Italia.
Mi rendo conto dell’efficienza del guardia pesca quando ci elenca tutte le buche che abbiamo sondato, e noi non ci eravamo neanche accorti che ci stesse guardando.
Vista l’ora decidiamo di fermarci per un aperitivo e per il pranzo nel vicino agriturismo, mangiamo affettati e beviamo vino rosso aspettando l’ora di pranzo. Per ingannare il tempo Lino inizia a spiare il laghetto attaccato all’agriturismo, dopo 10 minuti abbiamo già una canna in acqua e salpiamo trote pollo a quantità industriale.
Pranziamo con canederli, filetto di miale e vino rosso e poi dopo una bella grappa artigianale per digerire il tutto siamo in pesca sulla zona No Kill.
Un po’ per il pranzo molto abbondante, un po’ per la stanchenza e per me un po’ anche per il vino rosso non ci impegniamo a pieno nella pesca infatti le catture stentano ad arrivare.
L’unico movimento che a fine giornata si è registrato è stato un attacco sul mio rotante che però non sono riuscito a portare a riva. Il mono amo senza ardiglione colpisce inesorabilmente.
Finsce così anche la seconda ultima giornata di pesca in Trentino con Trentino Wild Fishing. Resta giusto il tempo per i saluti a Max e Baghy e per caricare tutto in macchina e poi siamo in autostrada in direzione Milano.
Resta l’amaro in bocca per le boche catture ma viste le condizioni non ottimali non ci si può certamente lamentare, soprattutto visto che sugli stessi corsi d’acqua molti pescatori locali hanno chiuso con brucianti cappotti.