Qualche tempo fa vi avevo parlato di Bass Zone il Libro, il primo libro in italiano sul mondo del Bass Fishing scritto da Max Mughini, uno dei bassman più conosciuti nel panorama italiano.
Innanzitutto devo scusarmi per la lunga attesa per questa recensione, ma non sono quello che potrebbe essere definito un divoratore di libri, e mi ci è voluto un po’ per poter leggere tutto il libro. Soprattutto per poterne comprendere a fondo ogni parte e farla propria.
L’introduzione di Bass Zone il Libro
Una delle cose che ho trovato curiosa e molto interessante è l’apertura con cui Max ha voluto iniziare il libro; la spiegazione semplificata del tipo di pesce e delle giuste pratiche da seguire per un corretto Catch & Release. Sono tutti argomenti che di solito in questo genere di pubblicazioni vengono relegate agli ultimi capitoli. Come se fossero argomenti di contorno di poco interesse.
Invece Mughini, piazzondoceli in apertura, ci dimostra l’immenso rispetto che prova nei confronti del black bass, la sua preda/predatore preferito.
Inutile dire che non posso che condividere a pieno le parole di Max sulla tutela del Balck Bass e ho trovato questo capitolo ben strutturato, soprattutto ben scritto. Riesce a far comprendere al lettore l’importanza di ogni singola mossa quando si salpa e si rilascia un black bass, facendo capire che non basta rigettare un pesce in acqua dopo averlo slamato, ma bisogna trattarlo con le dovute maniere.
La parte tecnica delle attrezzature
Grazie a questi capitoli il lettore è portato a una naturale riflessione sull’utilizzo delle attrezzature, confrontandosi con le proprie personali abitudini e convinzioni.
Uno dei punti sui quali Max torna più volte è infatti l’apertura mentale verso ciò che è nuovo, cercando di “rubare” il maggior numero di informazioni da qualsiasi direzione. Lo stesso concetto di cui avevo già parlato in un articolo scritto qui su Il blog della pesca trattando di spinning vs casting.
Proprio in questi paragrafi traspare l’umiltà di un grande pescatore che sa di non essere mai arrivato in cima. Sempre pronto a mettersi in gioco per riuscire a migliorarsi.
Durante questi capitoli tecnici però traspare anche la parte che meno mi è piaciuta del libro: Mughini, un po’ perchè sponsorizzato, un po’ perchè ha più confidenza con certi prodotti, spesso fa degli esempi di nomi di marchi e prodotti. Non che la cosa sia un male, degli esempi pratici possono essere sempre utili per spiegare meglio certi concetti, ma alla lunga, leggere sempre i soliti tre marchi può anche stancare.
L’attitudine durante la ricerca del Black Bass
Come per l’umiltà di voler sempre imparare di cui abbiamo parlato prima, Max spende parecchie righe per cercare di spiegare che la pesca al black bass va ben oltre al lancio e recupero ripetuto sperando che la nostra esca passi nei paraggi di un pesce interessandolo.
Max sostiene che il bass fishing è più simile a una caccia, bisogna cercare gli spot dove trovare il black bass prendendo in considerazione tutti i vari fattori chiavi.
Il lettore inesperto che legge questi capitoli può realmente capire l’abisso che c’è tra una pesca meditata e concentrata e una pesca a casaccio. L’importanza della corretta lettura dello spot, anche grazie a strumenti come l’ecoscandaglio, la conoscenza delle abitudini dei bass e la corretta presentazione di un’esca in un determinato momento.
Sicuramente dei capitoli interessanti, da leggere con la giusta mentalità.
Conclusioni
In conclusione ho trovato questo libro molto interessante, certo non racconta nulla di nuovo rispetto a quello che si potrebbe trovare nelle tante riviste o siti internet che trattano l’argomento, ma è sicuramente un libro da avere nella propria libreria.
Come ho detto ho trovato illuminanti alcune parti che mi hanno spinto a parecchie riflessioni su come poter applicare certi consigli ai miei soliti spot di pesca, e soprattutto mi sono piaciute le parti in cui Max parla della mentalità di approccio, che condivido a pieno.
Trovo che il prezzo, per questo genere di pubblicazione, non sia per nulla esagerato. Grafiche, immagini e quantità di testi al suo interno si mescolano perfettamente per non stancare il lettore durante la lettura.
Finito di leggere il libro non può che restare la voglia di prendere la canna e andare a pescare cercando di mettere in pratica quanto letto. Sempre alla ricerca del Big Bass